ITALIA, TROPPI CAMION SULLE STRADE
Dopo il terribile incidente e il rogo di Borgo Panigale, con l'Italia spezzata in due, ci si interroga sulla gestione del trasporto su gomma e sull'impatto che ha sulla nostra economia e sulle nostre infrastrutture.
Interessante la tabella sul Gazzettino dell'8 agosto, che riporto qui a lato. Ne esce un quadro di retroguardia, con un paese che movimenta le merci quasi solo con i camion (81,4%, mentre la media europea è del 71,7%) e che non vuole o non sa incrementare il trasporto merci su ferrovia (in Italia 12,6%, mentre in Europa è il 17,4%, con l'Austria, tanto per dire, che è al 28,5%).
Da notare poi che, con il comparto dell'autotrasporto in rosso dopo la crisi del 2008, i Tir che circolano sulle nostre strade sono tra i più vecchi d'Europa: in media hanno 11 anni di vita.
A questa età il tasso di incidentalità è del 17%, mentre per i camion fino a 3 anni è del 6%. numeri che parlano da soli? Certo.
Se a questo, poi, aggiungiamo la stanchezza di camionisti costretti a guidare per ore ed ore con ritmi folli, si compone un terribile quadro di continuo pericolo stradale e di persistente disinteresse per le regole.
Come racconta nel suo bel reportage Fabrizio Gatti su L'Espresso, un autoarticolato carico si compone di undici tonnellate di motrice, nove di rimorchio e quindici di merce: un totale di trentacinque tonnellate.
A cento all'ora percorre 27,8 metri ogni secondo: la lunghezza esatta di sette Fiat Punto messe in fila.
Un Tir di trentacinque tonnellate in discesa va a cento all'ora. Quanti secondi ci impiega a fermarsi?
Ogni secondo sono sette Punto travolte.
Le cifre, stavolta, spiegano parecchio.
Le immagini dell'inferno autostradale di Bologna, emotivamente, fanno il resto.