La BCE taglia i tassi nonostante l’inflazione crescente, mentre la FED mantiene i tassi inalterati con la previsione di un solo taglio per dicembre.
Nelle ultime tre settimane, i mercati finanziari globali hanno monitorato attentamente gli sviluppi relativi all'inflazione e alle politiche monetarie in Europa e negli Stati Uniti, influenzando significativamente le decisioni delle rispettive banche centrali. In Europa, i dati di maggio hanno mostrato un incremento dell'inflazione nell'area euro al 2,6% rispetto al 2,4% di aprile, indicando che la Banca Centrale Europea (BCE) deve ancora impegnarsi per raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2% nel medio termine. Nonostante l'aumento superiore alle previsioni, il Consiglio Direttivo della BCE ha deciso di ridurre i tassi di interesse. Infatti, il 6 giugno ha effettuato il primo taglio, di 25 punti base, portando il tasso di rifinanziamento principale al 4,25%, il tasso marginale al 4,5% e il tasso sui depositi al 3,75%. La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha sottolineato che le future decisioni sui tassi si baseranno sulla valutazione delle prospettive di inflazione e sui nuovi dati economici e finanziari, adottando un approccio "meeting dopo meeting". Le nuove previsioni macroeconomiche stimano un'inflazione media del 2,5% per il 2024, con un leggero aumento negli anni successivi. Negli Stati Uniti, la sfiducia degli investitori sulla possibilità di una riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve è aumentata a causa del miglioramento della fiducia dei consumatori e delle dichiarazioni del presidente della FED di Minneapolis sulla possibilità di un'ulteriore stretta monetaria. L'indice dei prezzi delle spese per i consumi personali (PCE) core è aumentato dello 0,3% nel mese, in linea con le stime, e del 2,8% su base annua, leggermente sopra le previsioni. L'inflazione PCE complessiva, che include cibo ed energia, si è attestata al 2,7% su base annua. A differenza dell’Europa, negli Stati Uniti i tassi di interesse sono rimasti invariati al 5,25-5,50%, i più alti degli ultimi due decenni, e la FED ha previsto un solo taglio del costo del denaro per quest'anno, programmato per dicembre. Le nuove previsioni macroeconomiche stimano un'inflazione PCE del 2,6% per il 2024, con una revisione al rialzo anche per l'inflazione core. La crescita economica prevista rimane invariata, con un aumento del 2,1% per quest'anno e del 2% per il 2025 e il 2026. Infine, la disoccupazione è prevista in leggero aumento sia per il 2025 che per il 2026.