La FED spegne possibili timori di una riduzione del numero dei tagli entro l'anno. Listini azionari e quotazioni obbligazionarie in salita.

La FED spegne possibili timori di una riduzione del numero dei tagli entro l'anno. Listini azionari e quotazioni obbligazionarie in salita.

Nel panorama dell'economia globale, le istituzioni monetarie hanno adottato un approccio di cautela e vigilanza costante, riflettendo su una serie di sfide e dinamiche in continua evoluzione. Nelle settimane appena trascorse, la BCE ha confermato la stabilità dei tassi di interesse, mantenendoli ai livelli attuali in risposta alle previsioni sull'inflazione e alla necessità di monitorare da vicino l'andamento dei mercati finanziari. Questa decisione è stata presa dal Consiglio Direttivo della BCE durante la quarta pausa dopo un ciclo di dieci rialzi consecutivi avviato nel luglio 2022. Tale scelta riflette la convinzione predominante che i tassi di interesse attuali possano contribuire al raggiungimento dell'obiettivo inflazionistico del 2% nel lungo periodo. Tuttavia, le stime sull'inflazione per il 2024 sono state riviste al ribasso, in parte a causa di un minor contributo dei prezzi dell'energia. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha mantenuto i tassi d'interesse ai massimi, dimostrando un atteggiamento prudente nei confronti dell'inflazione e dei rischi economici. Powell ha inoltre sottolineato che, se l'economia dovesse dimostrarsi resiliente, potrebbe essere opportuno iniziare a ridurre il costo del denaro nel corso dell'anno, ma ogni decisione sarà strettamente basata sui dati economici. Nel contesto asiatico, la decisione della Banca Popolare Cinese di interrompere lo stimolo monetario ha avuto un impatto significativo sui mercati, deludendo le aspettative degli investitori. È stata la prima volta dal novembre 2022 che è stata ridotta la liquidità nel sistema bancario cinese, suggerendo un atteggiamento più prudente da parte delle autorità monetarie. Nel frattempo, in Giappone, la Bank of Japan ha alzato i tassi di interesse per la prima volta dal 2007, segnando un punto di svolta significativo nella politica economica del paese. In conclusione, rispetto alle altre banche centrali, la Banca Nazionale Svizzera ha tagliato i tassi di interesse, riflettendo il successo ottenuto nella lotta contro l'inflazione, che è tornata al di sotto del 2% ed i mercati ritengono che anche le altre banche seguiranno questa decisione nei prossimi mesi.

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