La Frase

"Me ne stavo davanti a lui, con la telecamera e tutto il resto. Era già stato microfonato e la luce era buona e il suono era buono e tutto stava andando secondo il copione collaudato delle interviste. L'uomo rispondeva alle domande, entrava nei dettagli, cercava di spiegare, senza tralasciare gli aspetti più controversi e complicati. Sentivo l'onda dolce dei suoi decibel vibrarmi nei padiglioni, un ronzio, una frequenza bassissima, un disturbo eliminabile con un semplice plug-in scaricabile gratuitamente in rete. Ma fu soltanto quando disse quella frase, che tutti i miei sensi si risvegliarono, scongelati da quel freeze. Una frase perfetta. Una frase-frase, degna di un copywrighter dell'industria del tabacco o dei cellulari. Una frase che avrebbe segnato un punto indelebile una volta rimontata insieme alle immagini. Era quello che cercavo, dopotutto. Era dopotutto solo quello. Una frase. Una frase-slogan, perfetta, banale, ripetibile, memorizzabile. Una frase. Una sola frase per un intero reportage. Una frase bastava, poteva bastare, doveva bastare. La gente non poteva più assorbire concetti importanti. La gente aveva bisogno della Frase. Un'unica frase, infinitamente densa, allitterata a morte e collassata nella retorica."

(tratto da "Il punto di Myrberg-Feigenbaum" - work in progress)

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