La gestione del cambiamento.
Il cambiamento è una condizione essenziale di ogni essere umano.
L’intero processo che porta dalla nascita alla morte è lo sviluppo senza soluzione di continuità di cambiamenti. Oggi non siamo quelli che siamo ieri, e così varrà per ciò che saremo domani. Oggi non viviamo le sensazioni, i rischi, i problemi, la felicità, il benessere che abbiamo sperimentato ieri nè quelle che sperimenteremo domani.
Il cambiamento è quindi essenziale nella nostra vita. Adattarsi a stimoli, condizioni esterne, nuovi capi, collaboratori, compagni di vita ed a tutto l’ambiente che ci circonda è essenziale. Gli animali che vivono oggi sul pianeta terra sono l’evoluzione di quelli che erano sulla terra milioni di anni fa. Sono quelli che sono riusciti a gestire e adattarsi al cambiamento lungo i secoli. L’uomo per come è oggi è l’evoluzione e l’adattamento alle condizioni esterne di quello che si vestiva di pelli e si scaldava col fuoco.
Il cambiamento quindi a differenza dell’accezione più comune è un elemento positivo. Il tema cruciale è la capacità di imparare a saperlo gestire per essere nel tempo sempre più rapidi a metabolizzare ogni nuovo cambiamento della vita.
Non tutti però reagiscono ai cambiamenti nello stesso modo. Tutti secondo un certo schema, ma non allo stesso modo. Lo schema più comune è quello descritto da Kubler Ross rappresentato in questa immagine.
Lo schema si chiama “Curva del cambiamento” ed è un vero e proprio modello comportamentale che descrive come gli individui reagiscono al cambiamento. Si tratta di una serie di “passaggi” assolutamente naturali. Ciascuno di noi reagisce alle varie fasi con minore o maggiore preparazione, resilienza, velocità. Imparare a riconoscere queste fasi, significa imparare a saperle gestire ed a rendere sempre più veloce la metabolizzazione del cambiamento.
Si inizia dalla fase della Soddisfazione che rappresenta la situazione corrente; la calma, lo stato attuale. Di fatto, la zona di Comfort.
Il primo passaggio successivo al cambiamento è la Negazione. Ci si concentra ancora sul passato. Ci si concentra sulla “vita normale” e si rifiuta di accettare e di credere che il cambiamento sia avvenuto. NO NON È SUCCESSO
Il passaggio successivo è la Resistenza. Solitamente questa fase è accompagnata da un aumento del livello di aggressività personale nei confronti di ciò che ci circonda. È una reazione naturale che ci porta ad evitare il cambiamento concentrandosi su altri stimoli o altre priorità. DOBBIAMO CONCENTRARCI SU QUESTE ALTRE COSE (IL CAMBIAMENTO NON C’È STATO O NON È UNA PRIORITÀ ADESSO).
Il passaggio successivo è la Negoziazione, dove si iniziano ad intravedere il cambiamento avvenuto e le prime crepe nelle proprie personali convinzioni. CAVOLO QUALCOSA È SUCCESSO… COSA SONO DISPOSTO AD AMMETTERE CHE SIA CAMBIATO?
Si passa alla Ricerca. È una fase neutrale, dove non si pensa nè al passato nè al futuro. Si inizia a comprendere che il cambiamento è in corso, e che è il momento in cui bisogna adeguarsi per trarre il meglio dalla situazione che muta. Si tratta della fase più delicata, quella in cui si agisce per adeguarsi e vincere nel cambiamento. OK QUALCOSA STÀ CAMBIANDO. COSA DEVO FARE PER SUPERARE O MEGLIO CAVALCARE IL CAMBIAMENTO?
Il passaggio fondamentale è la Speranza. Guardo avanti; non mi concentro più su quello che è stato e quella che era la mia comfort zone, ma sono alla ricerca della prossima. Può rappresentare la fase temporalmente più lunga che però poi porta al vero e proprio stato evolutivo della persona. OK CONCENTRIAMOCI. VEDO UNA NUOVA ZONA DI COMFORT E MI ATTREZZO PER RAGGIUNGERLA.
L’Impegno, è la fase in cui si diventa addirittura sostenitori del cambiamento perchè se ne comprendo in pieno i vantaggi e si inizia a definire procedure e metodi per diffondere il più possibile tali benefici per se e per il proprio gruppo di lavoro o di vita.
Il cambiamento è evoluzione. L’evoluzione è vita. La gestione del cambiamento è cruciale. Il cambiamento richiede tempo; qualunque cambiamento. Da pochi minuti per abituarci alla nuova impostazione grafica del nostro giornale on line preferito, a settimane o mesi necessari per abituarsi allo stile manageriale del nostro nuovo capo. Tutto il tempo però passato a gestire le fasi del cambiamento così come le abbiamo descritte, drena risorse che potremmo dedicare a vivere, lavorare ed essere concreti o ad affrontare il successivo cambiamento che ci troveremo a dover inevitabilmente affrontare. Negazione, Resistenza e Negoziazione sono fasi inevitabili ma velenose. Tutto il tempo speso in queste fasi è tossico. Ricerca, Speranza ed Impegno sono cicli di costruzione che ci rendono più sani e più forti.
Qualcuno ha detto che la vita non è il punto di arrivo ma è il viaggio verso quel punto di arrivo. Bene. La gestione del cambiamento non è l’obiettivo ma è il percorso che ci permette di vivere al meglio la nostra vita.
Caro Enrico, Sono totalmente d’accordo!!! Un percorso non semplice, anzi assai sfidante, tuttavia da ogni nuova difficoltà nascono opportunità di riflessione e di miglioramento, talvolta epocali!!!