LA LINGUA DEL "NUOVO CHE AVANZA" IN ITALIA
Ascoltare dalla voce di Antonio Polito a Prima Pagina (Radio 3 Rai) la descrizione della crisi sia politica che finanziaria nella quale si è cacciato il paese, che con il NO al referendum si è talmente incartato da non poter neanche ricorrere alle elezioni, è sconcertante.
Polito ha poi letto l’articolo della Stampa in cui si chiede con forza al Movimento 5 Stelle, il “nuovo che avanza”, di spiegare compiutamente il proprio programma, dopo che un personaggio come Di Battista, possibile candidato premier, non ha trovato di meglio che proporre di indire un referendum sull’euro, non rendendosi conto che questo tipo di consultazione è espressamente vietato dalla costituzione. Come Polito ha amaramente commentato, i padri costituenti, sospettosi anche allora del populismo/qualunquismo hanno vietato per esempio anche di indire referendum sulle tasse, perché un responso populista (anche - e soprattutto - se mediato dal Web) porterebbe il Paese alla bancarotta.
La frustrazione di chi si sente emarginato, escluso e impoverito dalla globalizzazione e dalla lunga crisi sta venendo cavalcata da demagoghi come Trump e i 5 stelle, mettendo sempre più in pericolo le barche già vulnerabili per via del carico di debito, come quella italiana.