La nuova densitometria ossea senza radiazioni
Densitometria ossea ecografica

La nuova densitometria ossea senza radiazioni

L’osteoporosi si definisce come una malattia scheletrica sistemica – ovvero che colpisce tutto lo scheletro – caratterizzata da un aumento della fragilità ossea e, conseguentemente, del rischio di fratture, dovuta sia ad una riduzione quantitativa della massa ossea che ad alterazioni della struttura dell’osso stesso. Solitamente una persona non è a conoscenza della malattia perché la perdita ossea è graduale e senza sintomi.

La diagnosi dell’osteoporosi si basa innanzitutto sulla misurazione della densità minerale ossea (BMD) e il metodo più consolidato è la DEXA che, attraverso l’emissione di raggi X a bassa dose, fornisce un valore di densità ossea delle vertebre lombari e del femore.

Recentemente, è disponibile una nuova tecnologia la cosidetta R.E.M.S. (Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry) che utilizza gli ultrasuoni e non radiazioni e ha dimostrato di fornire risultati paragonabili alla DEXA, con il vantaggio di non essere dannosa e di poter essere ripetuta frequentemente sia per la prevenzione che, quindi, per il monitoraggio durante l’eventuale avanzamento della malattia.

L’innovativo esame si chiama densitometria ecografica, avviene appunto tramite ecografia, dura pochi minuti, può essere effettuato anche da un tecnico e poi viene refertato dal medico specialista. Il test determina la gravità della malattia, prevede il rischio di fratture successive e monitora i cambiamenti ossei aiutando il medico nella scelta del trattamento o della terapia più adeguati.

Da oggi, quindi, è possibile valutare in anticipo la salute delle ossa, misurarne la fragilità e fornire al medico gli strumenti per intervenire prima che la malattia prenda il sopravvento.

Si riconosce una forma primitiva - che colpisce le donne dopo la menopausa o comunque le persone anziane – e delle forme secondarie, conseguenza di numerose patologie o terapie. In Italia si stima che colpisca 3.5 milioni di donne e 1 milione di uomini.

Fattori di rischio

Il deterioramento osseo può dipendere da molteplici fattori di rischio, sia genetici che legati allo stile di vita, o a condizioni di salute particolari (avanzare degli anni, menopausa, diabete, obesità, carenza di Vitamina D, sclerosi multipla, artrite reumatoide, diabete, obesità, etc.) indipendenti dalla BMD, per questo è indispensabile valutare clinicamente il paziente e individuare tali fattori per poter avere una panoramica generale della situazione.

Quando fare l’esame densitometrico

·      oltre i 65 anni: per le donne – oltre i 70 anni: per gli uomini.

·      A qualsiasi età in presenza di pregresse fratture da fragilità, di riscontro radiologico di osteoporosi o di uso di farmaci osteopenizzanti o malattie associate ad osteoporosi.

·      Nella donna in postmenopausa o nell’uomo di oltre 60 anni in presenza di fattori di rischio (menopausa prima dei 45 anni o periodi di amenorrea premenopausale >6 mesi, inadeguato introito di calcio o condizioni di rischio per ipovitaminosi D, periodi prolungati di immobilizzazione, fumo, abuso di alcool, magrezza, familiarità).


Roberta Farinola ✅

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4 anni

Ottima innovazione! Complimenti Nicola per essere sempre così aggiornato e così orientato alla prevenzione!

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