Ciclo mestruale irregolare e rischio cardiovascolare: aumentati gli eventi CVD e fibrillazione atriale del 19% e del 40%
Uno studio firmato da Chensihan Huang del Dipartimento di endocrinologia al Nanfang Hospital Southern Medical University in Cina e pubblicato sul Journal of American Heart Association afferma che un ciclo mestruale minore di 21 giorni o maggiore di 35 associa un aumento delle probabilità di malattie cardiache rispetto a un ciclo normale. Cicli più brevi correlano con un rischio maggiore di malattia coronarica e infarto del miocardio.
Scrivono gli autori che cicli mestruali regolari riflettono il buon funzionamento dell'asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, mentre quelli irregolari sono strettamente correlati all'insulino-resistenza, ai disturbi metabolici, all'iperandrogenismo e all'infiammazione cronica, a loro volta associate a un aumento del rischio cardiovascolare.
«L'ipotesi di partenza era che cicli mestruali brevi, lunghi o irregolari fossero correlati sia al rischio cardiovascolare generale sia a eventi CVD specifici, verificando quali fattori modificanti fossero in grado di influenzare queste associazioni» afferma Huang. Hanno preso parte allo studio 58.056 donne senza malattie cardiovascolari al basale, per le quali sono state registrate cadenza e durata del ciclo mestruale. Nell'arco di un follow-up medio di 11,8 anni sono state documentate 1623 eventi CVD, inclusi 827 casi di malattia coronarica, 199 infarti del miocardio, 271 ictus, 174 casi di insufficienza cardiaca e 393 casi di fibrillazione atriale.
«Rispetto alle donne con cicli mestruali regolari, le coetanee con mestruazioni irregolari avevano un rischio aumentato di eventi CVD e fibrillazione atriale rispettivamente del 19% e del 40%, mentre l'eccesso di rischio CVD per cicli mestruali inferiori ai 21 giorni o superiori ai 35 era rispettivamente del 29% e dell'11%. Allo stesso modo, un ciclo eccessivamente lungo o breve si associa a un aumento del rischio di fibrillazione atriale, mentre cicli brevi correlano con aumentate probabilità di malattia coronarica e infarto del miocardio.
JAHA 2023. Doi: 10.1161/JAHA.122.029020