La qualità (si) paga sempre

La qualità (si) paga sempre

Quando mi sono laureata in Traduzione ho pensato: “Ce l'ho fatta, finalmente ho raggiunto il traguardo!” ed ero convinta che con quel pezzo di carta mi si sarebbero aperte tutte le porte del mondo.

Purtroppo, mi sono accorta ben presto che quel traguardo era, in realtà, solo l'inizio: l'inizio di un lungo percorso fatto di esperienza sul campo, formazione professionale continua, miglioramento e studio. Perché per essere competitivi e qualificati (ma questo in qualsiasi settore e non solo nella traduzione), la laurea è solo il primo gradino.

Anche se nel nostro Paese ormai qualità e professionalità vengono riconosciute sempre meno e molto spesso il pezzo di carta non solo sembra essere superfluo, ma a volte viene persino visto come qualcosa di negativo (il laureato costa di più, meglio il semplice diplomato che costa meno*!), per fortuna c'è ancora – sia da noi, ma soprattutto all'estero – chi crede e ha il coraggio di investire in figure professionali non campate in aria per avere in cambio una garanzia di qualità.

Non ci si può improvvisare professionisti e spacciarsi per ciò che non si è: un professionista ha sempre voglia di migliorarsi, di mettersi in gioco, di andare avanti e continuare a formarsi nonostante tutto: non lo fa per gli altri, ma per sé stesso e per offrire sempre un servizio all'altezza delle aspettative.

Ed è così che tra pochi giorni, a più di 10 anni da quell'agognato pezzo di carta, la mia avventura sui banchi dell'università sta per ricominciare con un nuovo master professionalizzante.

Sarà un anno di studio intenso, di investimento economico e di tempo, fatica, speranze... per essere ancora più specializzata, più competitiva, più settoriale.

Perché se è vero che di imparare non si finisce mai, è anche vero che la qualità si paga.

Keep Educating Yourself.


*Anzi, meglio ancora Google Translate: è a costo zero e ti strappa anche una risata con i suoi risultati francamente discutibili.























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