La relazione ai tempi delle conference call

La relazione ai tempi delle conference call

La tecnologia ha notevolmente modificato le relazioni interpersonali: i luoghi di incontro si sono spostati nel web, le conversazioni sono composte sulla tastiera di uno smartphone, le espressioni facciali sono rappresentate da emoji, si fanno nuove conoscenze senza lasciare il divano di casa e persino nella vita professionale ci troviamo sempre meno fisicamente in riunione, privilegiando video/conference call.

La predilezione per la velocizzazione del tempo e per l’annullamento delle distanze a danno del contatto fisico e della relazione personale ha mutato profondamente la percezione dell’altro con profonde conseguenze sulla qualità della comunicazione. Tuttavia a mio avviso, l’uomo deve sempre essere il centro, il perno della relazione. Non può essere sostituito da nulla in quanto portatore sano di sensibilità e sensazioni, buon conduttore di sentimento e intuizione.

Anche i pitch oggi tendono a tagliare completamente il rapporto umano, che invece in processi così delicati potrebbe rappresentare il vero valore aggiunto. Credo che una buona percentuale di successo nella partecipazione ad una gara di business sia rappresentata proprio dalla relazione che si costruisce durante gli incontri che la precedono. Quando si riesce a crearla, si ha una notevole possibilità in più di portarsi a casa il cliente nella fase finale.

È per questo motivo che credo fermamente nel face to face, nella presenza e nel contatto oculare e che io e il mio team portiamo avanti un approccio che ci piace chiamare ‘P2P’ (People to People). Le aziende non sono entità a se stanti, ma sono formate da persone, pertanto la relazione uomo-uomo deve essere prioritaria.

A questo proposito vorrei portare un esempio: tempo fa un cliente che seguivamo da anni, ha deciso di non usufruire più dei nostri servizi. Abbiamo, quindi, chiesto un incontro con il manager di riferimento al quale abbiamo presentato un documento analitico che riepilogava tutta l’attività svolta nel corso della nostra gestione, i risparmi che abbiamo consentito alla loro attività e le proposte di cambiamento e miglioramento dei loro processi. Un documento di fine rapporto che non aggiungeva nulla a livello di business, ma che è stato molto apprezzato personalmente dal manager, perché l’elaborazione, la produzione e la presentazione del report aveva comportato un forte impegno, nonostante il mandato fosse terminato.

Il riconoscimento da parte del nostro interlocutore è stata davvero una grande vittoria per noi! Il suo apprezzamento, pur non avendo alcun valore in termini contrattuali, ci ha consentito di rafforzare la nostra RELAZIONE che prosegue ancora oggi e che sono certo porterà i suoi frutti presto o tardi.

La relazione personale, nella vita privata così come nell’ambito lavorativo, è fondamentale. Non perdiamola mai.

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