La rivoluzione della Medmal in Italia: l'uscita di scena di Amtrust Gli scenari futuri di un mercato tanto profittevole quanto complesso
La notizia uscita sui mercati internazionali della vendita di tutti gli asset assicurativi in Europa di Amtrust ha sorpreso molti, non chi scrive.
Penso di conoscere meglio di chiunque altro questa società che ho seguito , ristrutturato e rilanciato in 4 anni , affiancando giorno per giorno l'attuale Ceo come Consulente generale. Una avventura tanto avvincente quanto non semplice che ebbe inizio dopo la nota vicenda che vide contrapposta la società al Broker che ne gestiva, agli inizi, la totale raccolta premi e per cui fui chiamato ad aiutare la società nel suo percorso di ripresa.
Durante quel percorso, non a tutti noto nella sua complessità, la società presente in Italia dal 2009 con pochissime persone alle proprie dipendenze è cresciuta moltissimo, non solo in presenze lavorative ( la cui ossatura principale di manager e funzionari fu oculatamente e accuratamente selezionata assieme al Ceo) ma anche in assetto e organizzazione oltre che nel business e nella rete distributiva.
Per questa capillare presenza sul territorio e per la dimensione del business Med Mal , pubblico e privato, la vendita dell'asset , in Italia cambierà radicalmente non solo la politica di sottoscrizione del business, sopratutto quello pubblico , ma anche gli assetti del mercato, relativamente ai diretti competitor nel settore sanitario e probabilmente per non dire sicuramente anche la politica distributiva a seconda dell'acquirente che ne prenderà in mano il testimone.
Amtrust ha nel tempo sottoscritto rischi di enti ospedalieri in zone dove altre compagnie assicurative non hanno mai avuto un grande " risk appetite " con la quasi certezza che, al momento, chi rileverà il business potrebbe, a scadenza del contratto soggetto a gara pubblica, non ripresentare la medesima quotazione o addirittura non sottoscrivere il rischio, oppure presentare quotazioni con premi molto più elevati e quindi non più sottoscrivibili per l'Ente.
Oggi abbiamo già molti enti pubblici non assicurati e in regime di autoassicurazione cosa che potrebbe amplificarsi ancora di più. Questo aspetto non sarà da sottovalutare anche in termini di vigilanza assicurativa perché l'eventuale rischio non sottoscritto potrebbe, come già accaduto negli anni passati, aprire la porta a imprese straniere operanti in Lps su rischi pubblici medmal, con le tristi conseguenze note a tutti.
Il vero interesse sarà comunque concentrato sul business privato (cliniche e dottori ) dove Amtrust negli ultimi anni è cresciuta molto.
Il mondo della medmal oggi in Italia ha pochi attori di peso essendo considerato, questo, un settore difficile da sottoscrivere ma sopratutto complicato nella gestione del sinistro . Qui la qualità della struttura tecnica vale assolutamente la differenza di servizio .
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Sham, Berkshire e Assicuratrice Milanese sono i player meglio organizzati che in Italia potrebbero beneficiare della uscita dal mercato di Amtrust ma , vista la modalità di vendita che è stata rivelata ad oggi il business italiano e la struttura operativa della compagnia sono inserite nella vendita globale dell'asset europeo che vale circa 1,4 miliardi di euro e conta circa 1500 dipendenti su diversi Paesi.
La mia ipotesi è che potrebbe palesarsi un unico player di peso che acquisti l'intero asset e che poi lo rivenda ad altri per unità di Business o che in assenza di acquirenti unici ci si possa rivolgere , poi ai singoli paesi dove è concentrato il core business di interesse.
E in Italia Amtrust oggi è un veicolo autonomo , una Spa a tutti gli effetti ben organizzata per gestire autonomamente il business che potrebbe essere , per chi acquisterà, non solo più Medmal, seguendo quello che era , nei fatti, il progetto originario che prevedeva anche lo sviluppo nel ramo cauzioni, negli infortuni e nelle malattie . Un asset quindi di elevato interesse prospettico.
L'uscita di una compagnia dal mercato , al di là delle motivazioni, crea sempre delle opportunità per altri player, ma questa vendita potrebbe cambiare per molti anni gli assetti del settore medico pubblico proprio perché molto diverse sono state ad oggi le politiche assuntive delle compagnie specializzate in questo settore .
Come già scritto tempo fa il mercato assicurativo in Italia è in grande movimento e per certo ci saranno nei prossimi 2 anni molti altri cambiamenti non solo negli assetti societari ed azionari delle compagnie ma anche nel settore del brokeraggio e dei servizi , il tutto assecondato da una spinta tecnologica ormai inarrestabile ed irreversibile. Le notizie di questi giorni, e quelle dei prossimi mesi confermeranno il trend in atto.
Stay tuned
Marco Contini
Consulente: Docente/Formatore
3 anni🤔
Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni presso Studio Associato Medico Legale Barulli
3 anniMi chiedo quale medico legale una volta fiduciario Amtrust, che ne sarà dei contratti assicurativi in fieri, del personale inserito a Napoli e Milano ecc ecc, per non parlare dei sinistri aperti e non definiti?
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3 anniCaro Marco Questo tuo interessante articolo evidenzia, con la tua solita concretezza, la criticità di questa business line che negli ultimi 30 anni ha visto gli andamenti tecnici precipitare verso il basso pur con costi aumentati vertiginosamente ma in maniera atecnica,gestiti troppo spesso da realtà LPS che da sole meriterebbero una riflessione a parte. .. Oggi io credo che il " caso" AmTrust ,al di là delle note vicende legate a Somma, sia l'ultimo caso di buoni propositi finiti male Come tu ben sai l'approccio dei gruppi assicurativi americani è spesso caratterizzato da rapide inversioni di rotta....fin dai lontani tempi della Continetal sino allaa attuale situazione di Argo Global Mi auguro che chi riuscirà a gestire,selezionandolo,il portafoglio AmTrust,abbia l'accortezza di mettere in piedi piani di svdi medio/lungo termine