La sindrome dell'impostore danneggiare la nostra comunicazione online e il nostro ecosistema digitale?
Caro innovatore o cara innovatrice ci eravamo lasciati qui sulla newsletter nel lontano 19 novembre 2022, giorno della pubblicazione del 1° numero di questa newsletter, ma cos'è successo per provocare questo lungo silenzio? Spoiler: assolutamente nulla di grave ... è solo l'ennesimo episodio di sindrome dell'impostore.
Durante questi 9 mesi di silenzio mi sono più volte chiesto se ci fosse bisogno di una newsletter come la mia, visto che ce ne sono già innumerevoli online e visto che nel frattempo ho fatto un altro esperimento di newsletter sul nostro canale Telegram "La famiglia degli Innovatori".
Solo nelle ultime settimane mi sono reso conto che la risposta è SI perché penso di potervi regalare ancora qualche spunto di riflessione utile a crescere come professionisti e a migliorare i vostri ecosistemi digitali (che li utilizzate per lavoro o meno).
Ma allora perché sono stato in silenzio per 9 mesi? Semplicemente perché pensavo che ciò che avevo da dire non fosse abbastanza utile a chi era in ascolto, cioè tutti voi, e che non fosse giusto parlare tanto per parlare perché ritengo che sia giusto privilegiare la qualità del parlato rispetto alla quantità.
Lo scopo di questo numero della newsletter infatti è raccontarvi di come la stessa cosa accada per la nostra comunicazione online e con la vita del nostro ecosistema. Non vorrei che facessi il mio stesso errore!
Si è vero che gli algoritmi che regolamentano i social e Google favoriscono profili social e siti che restano sempre attivi e che condividono costantemente contenuti ma abbiamo mai pensato a considerare l'altro punto di vista?
Cosa pensa di noi chi ci segue se pubblichiamo così tanto senza prediligere la qualità anziché la quantità?
Visto che io amo la qualità e il distinguere la comunicazione da tenere sui singoli canali del nostro ecosistema digitale (social, sito, podcast, newsletter) vi racconto come mi organizzo per gestire la mia comunicazione.
Su Instagram mi muovo per promuovere la mia attività come freelance (libero professionista) con contenuti a tema siti web, Telegram, chatbot e automazioni ... con le stories invece racconto il dietro le quinte del mio lavoro, annuncio live di approfondimento sul mio o altri profili e lancio riflessioni utili a creare un confronto costruttivo in DM con tutti voi ... in questo modo possiamo migliorarci a vicenda.
Su Telegram invece porto degli approfondimenti esclusivi (in ogni formato) a tema miglioramento del proprio ecosistema digitale, sicurezza informatica e soprattutto approfondimenti riguardo il mondo Telegram e dei social ... oltre a ciò porto news dal web ma anche rubriche che favoriscono il dibattito e il confronto fra tutti noi (sia in live Telegram che con contenuti in formato audio simil mini podcast che creo per stimolare in voi un confronto nei commenti al canale). Oltre a ciò solo sul canale Telegram troverete dei bonus esclusivi dedicati a voi innovatori e innovatrici (live speciali, guide pdf e rubriche simil podcast esclusive).
Nel Podcast invece insieme ad Ambra ci apriamo ancora più intimamente di quanto facciamo sui social (e nel mio caso in modo ancora più intimo di quanto possiate vedere sul canale Telegram) e vi raccontiamo davvero il lato più profondo e umano di ciò che vuol dire essere freelance nel 2023.
Infine c'è il mio sito, qui c'è la mia storia, ci sono le info approfondite sui miei servizi e anche alcuni bonus per voi. Il mio sito è la casa in cui vi accolgo per conoscermi meglio e darvi tutte le info per sapere perché ho tanta voglia di lavorare insieme a voi.
A questo punto potreste chiedermi ... perché così tanti canali? E perché differenziare la comunicazione e i contenuti?
Consigliati da LinkedIn
A mio avviso semplicemente perché in ogni canale potreste parlare ad un pubblico diverso facente parte dello stesso target e di conseguenza sarà necessario rivolgersi a quello specifico pubblico con contenuti e comunicazione adeguate e specifiche.
Un esempio di ciò che vi dico lo applica molto bene Raffaele Gaito e attraverso alcuni esempi dei suoi contenuti online potrai tu stesso/a rendertene conto:
Come potrai tu stesso/a vedere solo la comunicazione di LinkedIn e Facebook hanno una linea comune in quanto presumibilmente avranno un target di comunicazione assolutamente uguale.
Detto ciò sappi che questi non sono consigli di comunicazione, mai mi permetterei di sostituirmi ad una figura con un ruolo specifico in questo campo, ma sentivo che dandoti questa diversa prospettiva potresti, se vorrai, rivolgerti a figure simili per migliorare la tua comunicazione online (per qualsiasi scopo) e di conseguenza migliorare i tuoi progetti online e il tuo ecosistema digitale.
Detto ciò penso di essermi dilungato fin troppo ma spero che tu abbia trovato piacevole e utile la lettura!
Per farci quattro chiacchiere insieme ti aspetto su Instagram o sul canale Telegram.
Ah quasi dimenticavo ... mi raccomando prima mi auguro che tu abbia modo di ricaricare le tue pile con delle splendide ferie e tanto relax!