La tecnologia dietro a chatGPT suggerisce di evolvere verso l'Italian way
Nelle ultime settimane l'attenzione di utenti e media è cresciuta in maniera esponenziale su chatGPT, un chatbot basato su AI lanciato da OpenAI . Come sempre in questi casi si parla tanto del prodotto e troppo poco della tecnologia che c'è dietro. Intanto, va circoscritto che siamo davanti ad un chatbot studiato per simulare sempre meglio il dialogo con un essere umano vero e per richiedere informazioni mediate da una intelligenza artificiale. Uno strumento molto potente ma strumento. Come scrive giustamente Andrea Monti su italian.tech "l’AI può funzionare in modo autonomo, ma ciò non vuol dire —ed e questo il punto— che da “oggetto” diventa “soggetto”, come invece accade utilizzando impropriamente il “da” al posto del “con”. “Fatto da” e “fatto con” sono due concetti radicalmente diversi: il primo descrive un’azione umana, mentre il secondo si utilizza in relazione agli strumenti".
Sono un modello di linguaggio artificiale sviluppato da OpenAI. Sono stato progettato per rispondere a domande e fornire informazioni su una varietà di argomenti. Posso aiutarti a trovare risposte alle tue domande e fornirti informazioni accurate e affidabili su una vasta gamma di argomenti.
Evitando di addentrarsi sugli aspetti funzionali di chatGPT (qui trovate maggiori info) e su altri strumenti simili (Lex), l'aspetto interessante è l'enorme potenziale della tecnologia sottostante al pari del Metaverso e di tutto ciò che è e sarà il Web 3.0 a prescindere dal tema della centralizzazione o decentralizzazione. Allora proviamo a chiedere a chatGTP aiuto sulla comprensione del concetto (sempre più abusato) di made in Italy.
Da tempo è emersa l'esigenza - ormai improcrastinabile - di mutare l'approccio dalla semplice etichetta che attesta l'origine del prodotto ad una narrazione più estesa e che metta al centro l'aspetto valoriale dell'azienda/prodotto riassumibile nel saper fare italiano e, in alcuni settori lo stile italiano, l'italian way of.... Cercando lì una risposta al fenomeno dell'italian sounding che non si può certamente fermare con sole campagne informative (utili) o sottoscrivendo accordi bilaterali in tutto il mondo (necessari). Come detto, chatGPT o altri chatbot con AI raccolgono dati e informazioni per poi elaborare le risposte, un concetto di per sé molto semplice. Per gli sviluppatori l'interesse è altro rispetto al solo processare una quantità immensa di informazioni per fornire risposte logiche e coerenti. Dietro a chatGPT c'è il sistema GPT-3, uno dei più evoluti e noti modelli linguistici in circolazione che ha "letto" miliardi di pagine web per cui le informazioni a cui attinge per rispondere sono - banalizzando all'estremo - una summa delle pagine lette ed è evolve in base all'interazione con gli utenti.
Senza paragonare il chatbot in questione alle società di ricerca e agli strumenti evoluti (anche loro basati su AI) per le analisi, chatGPT è un meraviglioso e potente strumento per fotografare l'immagine e la percezione del made in Italy nel mondo e provare così a rispondere se ha ancora senso usare (o abusare) l'etichetta made in Italy oppure virare verso un saper fare italiano più sincero, trasparente e veicolo di valori.
Da qui in poi il testo contiene anche le risposte che fornisce chatGPT (in corsivo). "Made in Italy" è l'espressione più comunemente utilizzata per indicare che un prodotto è stato fabbricato in Italia. Si tratta di un'espressione riconosciuta a livello internazionale e utilizzata in molti Paesi per identificare i prodotti che provengono dall'Italia. Eppure la sola etichetta potrebbe trarre in inganno perché il fenomeno dell'italian sounding è sempre dietro all'angolo.
Il valore dell'italian sounding dipende dal successo commerciale dei prodotti che utilizzano questa tecnica di marketing. Se i produttori riescono a creare un'immagine positiva dei loro prodotti utilizzando elementi che richiamano l'Italia, possono aumentare il loro appeal per i consumatori e, di conseguenza, aumentare le vendite.
Non sono certo affermazioni particolarmente ricercate ma hanno l'indubbio merito di essere collettive e cioè frutto di ciò che in rete si trova sull'argomento per cui una fotografia - magari non perfetta né imparziale - sulla percezione globale del tema.
Da qui in poi le domande sono più legate ad alcuni prodotti iconici italiani per capire il punto di forza che emerge.
Partiamo dalla domanda basilare sull'immagine del made in italy per gli americani:
Consigliati da LinkedIn
Some Americans may have a preference for Italian-made products because of their perceived quality or because they associate them with a certain style or aesthetic.
Proseguiamo chiedendoli qualcosa sulla pizza napoletana:
Many people consider Neapolitan pizza to be one of the best types of pizza, as the high-quality ingredients and traditional cooking method result in a flavorful, crispy, and chewy crust, and a delicious and aromatic topping.
E poi lo stile italiano per il mercato cinese:
Italian style is often associated with luxury, sophistication, and a sense of timeless elegance. This reputation has made it highly desirable in countries around the world, including China. In China, Italian fashion and design are perceived as being at the forefront of style and innovation. The country has a long history of importing high-end Italian brands, and many Chinese consumers see these brands as symbols of status and success.
ERRORE SULLA BESCIAMELLA.
La cosa interessante è che cercando si trovano anche errori che però vanno letti come una distorsione del messaggio a livello globale. Prendiamo una ricetta classica italiana: la Lasagna alla Bolognese. Sappiamo che l'ingrediente fondamentale è la besciamella (oltre alla pasta verde), semplicemente insostituibile. Chiediamo allora al chatbot la ricetta ed ecco la risposta (sbagliata) relativa al punto in cui andrebbe fatta la besciamella:
In a medium bowl, mix together the ricotta cheese, Parmesan cheese, egg, and parsley
Questo errore in realtà restituisce un errore di ricetta evidentemente diffuso su uno dei piatti più noti della cucina italiana. Quanto vale l'errore? Probabilmente, anzi sicuramente nulla ma è senz'altro un errore di conoscenza più che di prodotto. Una stortura culturale che alimenta l'italian sounding perché sposta la partita dal singolo prodotto al valore dello stesso e alla sua reale conoscenza.
Questo è un banale esempio del potenziale che l'AI e il web 3.0 offrirà da qui al prossimo futuro con nuovi strumenti per comprendere il mondo, per comprendere i suoi cambiamenti e per offrire nuove chiavi di lettura. Non solo è bene prendere confidenza con ciò ma capire che i cambiamenti epocali - e questo per molti versi lo sarà - richiedono la capacità di adattarsi ed evolversi. Una prima risposta potrebbe essere cercare di essere più trasparenti e sinceri non limitandosi al fatto in Italia ma fatto con il saper fare italiano e il suo stile.