La Teoria dei bisogni indotti ed il volo delle Falene
Leggevo recentemente un ennesimo articolo sui "bisogni indotti" ossia quei bisogni che non sono percepiti "spontaneamente" dal consumatore ma indotti dall'azione di campagne pubblicitarie intraprese dai produttori di quei beni e servizi destinati a soddisfarli.
"Emere ergo sum" sembra aver preso il posto di “Cogito ergo sum” .
Siamo ciò che consumiamo e il modo in cui si consuma determina la posizione di ogni singolo individuo. I nuovi media soprattutto il digitale giocano un ruolo fondamentale per determinare al meglio questo comportamento: il modo in cui ci vestiamo e i gusti vengono scelti in base alle visite su internet, al numero di visite su un prodotto, e cosi via ... siamo quindi costantemente sottoposti ad un sondaggio continuo a noi ignoto che ci porta a a considerare beni e servizi necessari quando non lo sono.
Insomma sembra che andiamo costantemente a sbattere contro cio’ che non ci serve !
Un po' come le Falene in quelle notti d'estate che svolazzano intorno alla lampadina attratte dalla luce e contro cui regolarmente vanno a sbattere.
Ma perchè e dove sta il parallelo?
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La Falene per orientarsi in volo usano la luce della Luna o del Sole al tramonto. Il loro istinto , gli dice che per arrivare a destinazione senza sbagliare rotta basta tenere sempre la stessa inclinazione rispetto alla fonte luminosa ! Ma quando la luce arriva da una lampadina ...? Allora cominciano i guai. Le falene infatti non sono in grado di distingure tra una luce vera ed una artificiale, sono guidate dal solo istinto e quindi scambiano la lampadina per una piccola Luna e si comportano come con quella vera. Solo che il risultato è diverso perché, al contrario della Luna e della luce vera, la lampada accesa è vicinissima ed è artificiale e dunque, le disorienta e le annichilisce.
Così le falene continuano a volare in tondo e, alla fine a bruciarsi.
Fortunatamente non siamo guidati solo dall'istinto neilla ricerca di soddisfare i nostri bisogni ma anche da razionalità ed intelligenza che ci deve aiutare a distinguere la "luce" vera ed autentica da quella "artificiale".
Io ravviso fortunatamente un risveglio delle coscienze, soprattutto nelle nuove generazioni che tornano a principi valoriali piu’ forti; la stessa situazione attuale post pandemica ma di costante turbolenza (crisi energetica, guerra, ....) ci sta forzatamente spingendo - di nuovo - verso il "buon Maslow": insomma verso una riconsiderazione dei bisogni necessari e fondamentali.
Detto questo - ora abbiamo parlato fin troppo di luce e vedo già aumentare la bolletta - quindi fermiamoci tutti ad abbassare e spegnere le proprie luci quando non necessarie ! Questo per il nostro bene e per quello del nostro paese!
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4 mesiLuca, thanks for sharing! How are you?
Intermediario Assicurativo in Beside Insurance Solution - Gruppo Grifo Holding 🖇️ “le #aziende sono fatte di #persone”, quindi faccio entrambi.
2 anniCredo che ogni epoca storica abbia le sue “luci artificiali” Ho rivisto la nostra favola italiana: il romanzo di Pinocchio nel remake di Disney. È facile perdersi e lasciarsi influenzare dalla bellezza della luce e da chi sa accenderla per scopri memo onorevoli. Come ci vestiamo, cosa mangiamo, l’evoluzione delle diete sono un quotidiano esempio di “luci artificiali” La teoria delle falene è una verità che esiste da quando l’uomo si è civilizzato e per sopravvivere compete con il prossimo, spesso in modo sleale è disinteressato del bene comune. I gatti e le volti sono ovunque e sbattere contro una lampadina è all’ordine del giorno. Chissà, se è giusto, chiamarla …: esperienza.
Chief Business Officer @ Intesa | Associate Member @ Italian Insurtech Association & Club Dirigenti Vendite e Marketing Unione Industriali Torino
2 anniRiflessione molto originale Luca ma soprattutto molto efficace per trasferire il concetto di fondo. Così come il caro bollette porterà a spegnere più lampadine, chissà che la maturità dei consumatori, o come dici tu il "risveglio delle coscienze", indurrà a spegnere molte campagne poco veritiere.
Business Developer Manager | Finanza Agevolata | Bandi | International Grants | Innovation Investments
2 anniGrazie Luca Altieri per questa riflessione: penso che il ritorno ad un sistema valoriale meno inquinato dai bisogni indotti sia dovuto - ahimé - ad un collasso del sistema consumistico, sgretolato dalle crisi economica, post-pandemica, energetica e geopolitica e non da un ritorno ad una vita più vera, meno artefatta. Anche se sui social continuano ad impazzare stravaganze, paradossi e finzioni, i giovani sono consapevoli che certe cose, almeno nel mondo reale, non sono alla loro portata, ma non per questo le desiderano. Tristemente ritengo che si stia tornando ai valori fondanti come ripiego piuttosto che come riflessione sul mondo e sulle cose davvero importanti nella vita. Cinica? Forse...
G.M.
2 anniLa chiave di lettura che proponi Luca è molto interessante, penso che sia certamente necessario riflettere sui nostri consumi (come consumatori) e sul valore dei consumi che vengono proposti (come aziende). L’innovazione è sempre di più nella condizione di aiutare a trovare una maggiore sintonia tra queste due tendenze.