L'arte non può essere identitaria!
L'arte non può essere identitaria!
Gli artisti sono esseri umani complessi, nel nome di questo sono in condizione di potere intervenire sui sogni, interventi che consentono d'acquisire potere, in sostanza cosa sono i sogni se non relazioni con il nostro inscrutabile mistero?
I sogno sono manifestazioni di un ignoto insondabile, di qualcosa che va oltre lo spirito, in una modalità che è sovraculturale e priva di razzialità.
I sogni consentono d'entrare in contatto con ogni cosa, altro che smartphone, in ogni tempo e luogo e in una maniera totale e sensoriale, determinano la nostra evoluzione di specie, sono una rete, una ragnatela gigantesca che ci pone tutti in contatto, sono i sogni a legare tutte le nostre vite, i sogni ci rendono specie animale legate oltre le proprie sovrastrutture di specie, le nostre reali informazioni non muovono forse dai sogni?
L'artista ha da sempre chiaro, che quello che sogna è reale, il sogno è uno strumento di presa di coscienza, è sempre simbolico e con un significato concettuale.
Sognare rende la nostra mente collettiva, il sogno è la base linguistica dell'arte, l'arte non nega realtà invisibili e poteri cosmici, l'arte che fabbrichiamo ci parla e trasforma nello spazio e nel tempo, nel corpo e nella mente, ci muta proprio perché è la rappresentazione di noi che inseguiamo e in cui crediamo.
L'artista è sempre sciamanico, disegnare non vuole dire solo trasmettere, ma impattare lo spettatore con l'energia dell'immagine creata, non solo soggetto o contenuto, ma segno che sa essere energia e ritmo, l'azione artistica è una metafora, dove diversi livelli si manifestano contemporaneamente, è il luogo dove il limite dell'ego è minacciato dalla stratificazione si simboli che sono sempre ambivalenti.