L'azienda sostenibile
Come faceva presente qualche giorno fa il Rettore della Bocconi Gianmario Verona su un articolo del Corsera, oggi le aziende di ogni grandezza e settore devono tenere in considerazione una crescente sensibilità dei consumatori al tema della sostenibilità nel senso più ampio del termine.
Quando parliamo di sostenibilità dobbiamo considerare diversi aspetti:
· la sostenibilità ambientale, in contrapposizione agli effetti che lo sfruttamento delle risorse esauribili e i sistemi di produzione hanno avuto, e in molti casi ancora hanno, sulla Terra e sull’ambiente ;
· la sostenibilità del lavoro di chi fa parte dell’organizzazione aziendale;
· la sostenibilità sociale, cioè delle persone che fanno parte del territorio in cui opera l’azienda.
La produzione di massa di stampo fordista, iniziata oltre 100 anni fa, non si poneva nessun problema di sostenibilità, se non quello del proprio business. Le aziende in grado di produrre prodotti ad alta tecnologia erano poche e con l’aumento della produttività e l’aumento dei salari si assicuravano un maggiore potere d’acquisto dei dipendenti. Contemporaneamente l’aumento della domanda generava quelle economie di scala in grado di abbattere i costi di produzione e dei prezzi, con il conseguente incremento delle vendite.
Ma oggi la gran parte degli acquisti sono di sostituzione, è possibile scegliere tra un numero praticamente illimitato di alternative di qualità e molto spesso le differenze tra un prodotto e l’altro sono impercettibili. Pertanto è cambiato il terreno della competizione, che oggi oltre che dal prezzo, è rappresentato dalla Customer Experience e dall’immagine del marchio.
Oggi i clienti cominciano a farsi un’idea del marchio ben prima di valutare l’acquisto di un prodotto, sono informati non solo sulle performance dei prodotti e sulle politiche commerciali dell’azienda, ma vogliono conoscere come si pone l’azienda su temi che li preoccupano e sono interessati a conoscere se l’azienda è attiva su tematiche sociali. Sempre più le persone, ed in particolare la generazione dei Millennials, stanno acquisendo una crescente consapevolezza che influisce sul proprio stile di vita e sulle decisioni d’acquisto. Oltre a decidere di non acquistare un prodotto o servizio di un’azienda che non dimostra di essere sensibile al tema della sostenibilità, sono ormai in grado di influenzare le scelte di migliaia di utenti attraverso i Social, partecipano attivamente a denunce e campagne di sensibilizzazione planetarie attraverso organismi indipendenti come Change.org o Avaaz, arrivando in alcuni casi anche ad impedire la commercializzazione di prodotti che possono avere un impatto negativo sulla salute e il benessere dell’umanità.
Su tema della sostenibilità ambientale, gli effetti del cambiamento climatico sono ormai evidenti anche ai cosiddetti negazionisti. Nessuna allerta meteo ha potuto evitare le conseguenze devastanti del maltempo di questo autunno, in cui vari fenomeni, naturali solo per le regioni tropicali, hanno colpito l’intero Paese.
E’ chiaro ormai che il cambiamento climatico è un fenomeno globale e che la sostenibilità ambientale ed economica deve essere considerata la parola d’ordine per l’azione politico-economica mondiale, oltre che orientare i comportamenti individuali e le azioni collettive. In questo senso i “17 Development Goals” di sviluppo sostenibile presenti nell’Agenda 2030 dell’ONU nel 2015, rappresentano un’indicazione precisa di fronte agli effetti contemporanei dell’aumento demografico, dello sfruttamento delle risorse non rinnovabili, dell’inquinamento incontrollato e delle diseguaglianze sociali, che rischiano di portare al collasso l’intero ecosistema e quindi la stessa crescita economica.
L’urgenza del cambiamento verso un’economia più sostenibile ha generato l’aumento dell’interesse verso attività produttive alternative: Per continuare a leggere l'articolo clicca qui