Le 3 C della simulazione
Come si costruisce una simulazione efficace?
Esistono diversi approcci, diverse tipologie e molte soluzioni, come orientarsi?
Da dove iniziare e che regole si possono seguire?
Facciamo un po' d’ordine. La simulazione, in particolare la #digital simulation, si traduce nella capacità di progettare e realizzare scenari che immergano la persona all’interno di una situazione che può essere reale o metaforica, se si decide di applicare anche un velo di #storytelling all’esperienza.
Il simulatore può essere fisico, se pensiamo per esempio ai simulatori di volo, oppure in un’ottica di #digital learning scopriamo i simulatori comportamentali e di processo. I primi nascono con lo scopo di allenare i comportamenti, al learner infatti viene chiesto di agire scegliendo tra le diverse opzioni date, lavorando quindi sul proprio stile di comunicazione, di approccio e più in generale di relazione.
Nel secondo caso invece, le scelte compiute dalla persona sono fondamentali per determinare l’esito di un processo, formando quindi all’applicazione di procedure, di strumenti e di meccanismi, ad esempio per la gestione di un progetto.
Come realizzare una progettazione che applichi bene la teoria?
Con le 3C della simulazione: #challenge, # choice e #consequence.
Challenge – la sfida. La user experience inizia proprio con la descrizione di una situazione nella quale il learner è chiamato ad agire.
Choice – la scelta. Il nodo della simulazione, il punto nel quale la persona modifica e personalizza il percorso (e l’esito stesso) scegliendo appunto come comportarsi o che strada prendere.
Consequence – l’esito. Ciascuna scelta ha una conseguenza, sulla storia e sul suo “finale”. Grazie alla Consequence, apprendiamo ed analizziamo il comportamento agito. In quest’ultima fase si inserisce anche un ulteriore elemento importante: il feedback, ovvero i messaggi di rinforzo positivo o negativo rispetto alla scelta fatta. Il feedback ha lo scopo di richiamare i concetti teorici, consigliare la scelta migliore e trasmetterne la motivazione.
La simulazione può essere più o meno complessa, presentandosi in maniera lineare o sequenziale (consentendo quindi al learner un unico percorso possibile) oppure può disegnare un albero decisionale più o meno articolato, in grado di consentire percorsi ramificati e scenari tra loro alternativi.
La regola delle 3C guida l’#instructionaldesigner in una progettazione ben costruita aiutando a realizzare diverse tipologie e soluzioni, senza perdere di vista l’obiettivo.