Le 5 migliori curiosità sulla biodiversità - Summer Edition

Le 5 migliori curiosità sulla biodiversità - Summer Edition

Dopo una breve pausa, torna Gossip Biodiverso, la newsletter settimanale di 3Bee, con un’edizione speciale. In questo periodo di vacanze, abbiamo selezionato per voi le 5 migliori curiosità sulla biodiversità (anche marina) direttamente dal nostro blog.

Siete prontə a scoprirle, magari direttamente sotto l’ombrellone?

🌊 Chi è il vermocane: il verme marino che minaccia i nostri mari

Qualche mese fa, la loro presenza è stata rilevata in alcune località turistiche del Sud Italia, allarmando i bagnanti: si tratta del vermocane, anche conosciuto come verme di fuoco. Una specie carnivora, principalmente presente sui fondali rocciosi ma che si può trovare anche su sabbia e nelle praterie di Posidonia oceanica. Lunghi in media tra i 20 e i 30 centimetri e dai colori sgargianti che attirano l’attenzione, gli esemplari di vermocane hanno il corpo ricoperto di setole che contengono tossine urticanti. Se toccati dall’uomo dunque, possono provocare bruciori, irritazioni, edemi ed intorpidimenti. Questa specie è comparsa intorno al 1800 nel Golfo di Catania ed è quindi presente da tempo nel Mar Mediterraneo, ma nell'ultimo periodo, probabilmente a causa del riscaldamento delle acque, gli esemplari di vermocane stanno aumentando notevolmente.

I vermocane sono voraci predatori che si nutrono di coralli, anemoni e piccoli crostacei. Nello specifico, tendono a ingerire i coralli partendo dalla parte apicale, rimuovendo il tessuto del corallo direttamente dalla struttura scheletrica calcarea. In genere trascorrono dai cinque ai dieci minuti sull’apice di ogni ramificazione del corallo: dopo il banchetto, i “rami predati” sono facilmente visibili a causa del caratteristico colore bianco della sola struttura calcarea che, purtroppo, indica la morte del corallo. L’Hermodice carunculata (nome scientifico del vermocane) se allevata in cattività, può nutrirsi anche di calamari, vongole, gamberi, krill e cozze, questo rimarca la sua voracità.

Un’altra curiosità sui vermocane riguarda l’accoppiamento: quando gli esemplari arrivano in superficie per accoppiarsi, le femmine emettono un bagliore fosforescente verdastro, che attira i maschi i quali emettono allo stesso tempo una particolare luce lampeggiante.

🦋 Sai che alcune farfalle si fingono formiche per sopravvivere?

Ebbene sì, alcune farfalle fingono di essere formiche per sopravvivere. Questo fenomeno, noto come mirmecofilia, si verifica nel genere Maculinea, i cui bruchi si infiltrano nei formicai imitando le larve di formica. Ciò accade perché Maculinea ha la capacità straordinaria di “camuffarsi” da formiche, attuando innanzitutto un mimetismo chimico ovvero emettendo sostanze chimiche simili a quelle delle larve di formica, guadagnando così accesso e protezione all'interno del formicaio. Inoltre, larva e pupa riescono a emettere suoni simili a quelli delle formiche regine rispetto a quelli delle operaie, attuando così un mimetismo acustico che consente loro di ricevere più attenzioni e risorse nutritive, soprattutto in caso di pericolo. La mirmecofilia è un esempio sorprendente di come le specie possano adattarsi e, talvolta, sfruttare altre specie per garantire la propria sopravvivenza.

🐳 L’alfabeto dei capodogli: nuovi dettagli sul loro linguaggio

I cetacei rappresentano un gruppo di primaria importanza nello studio dell'evoluzione e nello sviluppo di sofisticati sistemi di comunicazione. Tra essi, i capodogli spiccano per il loro complesso comportamento sociale, strategie di foraggiamento e processo decisionale di gruppo. Queste maestose creature si immergono fino a 2.500 m di profondità e possono rimanere sott'acqua fino a due ore. In queste condizioni, la vista diventa praticamente inutile a causa della mancanza di luce, quindi la comunicazione si basa principalmente sui suoni prodotti dal suo apparato nasale, il più grande strumento di emissione sonora nel regno animale.

Per comunicare, i capodogli utilizzano una serie di codici detti “code”, brevi sequenze comprese tra 30 o 40 click, che variano notevolmente nella struttura a seconda del contesto comunicativo. Questi click vengono scambiati durante la socializzazione o durante le immersioni lunghe e profonde per il foraggiamento. Gli scienziati, ad oggi, hanno identificato un repertorio finito di tipi di code nel sistema di comunicazione del capodoglio, ciascuno definito da una sequenza caratteristica di intervalli di inter-click (ICI). Un recente studio ha permesso di decodificare l’“alfabeto fonetico del capodoglio”, rivelando strutture sofisticate nella comunicazione di questi animali simili alla fonetica umana e ai sistemi di comunicazione in altre specie animali.

I ricercatori hanno identificato un "alfabeto fonetico del capodoglio", in cui diversi elementi, quali "ritmo", "tempo", "rubato" e "ornamento", interagiscono per formare una varietà di code distinti. Ad esempio, le balene modulano sistematicamente alcuni aspetti dei loro code in base al contesto della conversazione, come variazioni nella durata dei richiami o l'aggiunta di click ornamentali. Ancora più sorprendente, gli studiosi hanno scoperto che gli elementi fondamentali di questi codici possono essere composti in modo combinatorio, consentendo alle balene di costruire un vasto repertorio di vocalizzazioni uniche. Gli individui di questa specie sono in grado di emettere una vasta gamma di codici durante interazioni prolungate, mostrando così un vasto repertorio di vocalizzazioni distinte.

Per approfondire lo studio, leggi subito l’articolo dedicato sul nostro blog.

🐞🚀Missione “Coccinelle nello spazio”

Quattro coccinelle sono state nello spazio. Nel 1999 quattro di questi insetti sono stati inviati nello spazio a bordo della missione STS-93 della NASA a scopi scientifici. L’obiettivo era l’osservazione del comportamento delle coccinelle e degli afidi, le loro prede, in assenza di gravità. Le coccinelle infatti, si arrampicano generalmente sui fusti erbacei delle piante per catturare gli afidi: questi spesso cercano di sfuggire alla predazione mollando la presa sul fusto e lasciandosi cadere in basso per gravità. Gli scienziati si erano da sempre chiesti come avrebbero potuto funzionare i meccanismi di difesa dell’afide in assenza di gravità e quindi quale posto migliore dello spazio per effettuare questa osservazione? I risultati hanno dimostrato che, anche in ambienti di microgravità, le coccinelle riescono a predare gli afidi. Fun fact: le coccinelle "astronaute" protagoniste dell'esperimento sono state chiamate John, Paul, Ringo e George, proprio come i Beatles.

🐝 I bombi possono cooperare?

Uno dei pochi studi a porsi questo interrogativo è stato recentemente pubblicato su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences con il titolo “Evidence for socially influenced and potentially actively coordinated cooperation by bumblebees” , esaminando come caso studio il comportamento dei bombi (Bombus terrestris) in due diversi compiti di foraggiamento cooperativo.

In questo studio innovativo, i ricercatori hanno addestrato alcuni bombi a svolgere due diversi compiti che richiedevano il supporto di un compagno. Il primo esperimento vedeva gli insetti coordinarsi per spingere insieme un mattoncino al centro di un’arena per liberare l’accesso a una sostanza zuccherina di cui vanno ghiotti; nel secondo invece le coppie di bombi avevano l'obiettivo di raggiungere e toccare contemporaneamente una parete in fondo ad un tunnel doppio e trasparente, al fine di aprirla e ottenere sempre un premio zuccherato. In entrambi i casi, i bombi hanno dimostrato di essere in grado di svolgere un’azione coordinata.

Nel primo esperimento, i bombi spingevano maggiormente il mattoncino se in presenza e soprattutto quando lo faceva anche il partner. Nel secondo esperimento, invece, quando uno dei due insetti si trovava lontano dalla porta, l’altro si fermava, si girava verso di lui e tornava a muoversi verso l’obiettivo solo quando vedeva il proprio partner muoversi nella direzione giusta. La cooperazione in questi casi non è quindi solo rappresentata dalla somma degli sforzi dei singoli individui, ma sembra essere il risultato di una azione attivamente coordinata.

👀 Keep in touch!

In questa edizione speciale vi abbiamo deliziato con le 5 migliori curiosità estive direttamente dal mondo della biodiversità. Conoscevate qualche risposta?

Nella prossima newsletter - che riceverai la prossima settimana - continueremo a parlare di tematiche legate al mondo della biodiversità e della sostenibilità d’impresa. Nel frattempo puoi scriverci in qualsiasi momento per cominciare o estendere il tuo percorso verso la biodiversità!

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