Le strade solari: fallimento o successo?
Dopo oltre due anni di sperimentazione, in Francia, quello che sembrava ovvio agli occhi degli tecnici diventa una dichiarazione ufficiale da parte degli sperimentatori: i pannelli solari sui tetti rendono molto di più, sulla strada sono un fallimento.
Certo la “strada solare” è idea molto romantica, ma le stime effettuate dai progettisti si sono scontrate con l’usura causata dal tempo, dai mezzi pesanti, dal calpestio. Hanno dovuto soccombere ai costi di manutenzione - in primis alla pulizia - all’irraggiamento irregolare, le ombreggiature e decine di altri fattori che in molti in realtà avevano valutato dall’inizio:
According to Global Construction Review, “the 2,800 square meters of solar panels have degraded, peeled away and splintered, and 100m of them have been removed after being declared too damaged to repair.”
Nella mia esperienza di oltre dodici anni ho imparato che i progetti più belli nascono al ristorante, tra amici e colleghi, davanti ad un buon bicchiere di vino. Da lì finiscono in un tablet, per analizzarne pro e contro e da quel passo alla sperimentazione il passo è breve. Dico sempre “provare, riuscire e fallire”, solo in questo modo ci si può rendere conto se una tecnologia, un metodo o un’esperienza è in grado di essere replicata su larga scala.
Ci sono però tecnologie che conosciamo bene, che funzionano bene e che hanno principi difficili da stravolgere. Se c’è una regola che come un metronomo scandisce l’efficienza del fotovoltaico è l’irraggiamento, la posizione di installazione. Si possono ottenere ottimi risultati anche con un impianto a tetto rivolto a nord, se il tipo di celle, di connessioni e di hardware connessi all’impianto è studiato in maniera opportuna e con passione, come una sfida tecnica richiede sempre. Ma puoi provare a mettere il fotovoltaico su di una strada, anche se i numeri sono tutti contro, perché è da bambino con gli esperimenti che hai imparato che il moto perpetuo sulla terra non esiste, non a scuola.
Dunque si, sperimentare il fotovoltaico sulla strada è giusto, basta che la sperimentazione distragga una minima parte dei fondi dedicati al miglioramento di una tecnologia conosciuta, funzionante, come il fotovoltaico installato in alto, inclinato al meglio e dove c’è ancora tanto spazio per installare e dove è giusto che stia: sui tetti.
🛑Project Manager
5 anniMa una tecnologia che supera ampiamente i venti anni di durata, ha una resa altissima,rischi di rottura bassissima e con il riciclo di tutti i componenti di silicio e delle altre materie prime che compongono il pannello ma di che vogliamo parlare? Io non mi pongo neanche più la domanda se è giusto o non è giusto.È come dire nel 2020 ma è giusto o no produrre il filone di pane?
Key account, Export manager, Commerciale tecnico - Dottore in Scienze Politiche
5 anniLo chiedo da profano: ma non esiste un modo per sfruttare l'enorme calore che viene assorbito dall'asfalto?!
A Sun lover at Sentnet Srl
5 anniEstremo fallimento ed iper certificato qui a Jinan. I panelli interrati (con costi sproposidati) non hanno alcun senso (1) perché hanno bisogno di essere raffreddati sula parte posteriore nei periodi di maggiore produzione cioè d'estate (2) devono essere puliti (3) se qualche pannello va a rotoli sono uccellattici per diabetici. ;))
Director presso Universal Service Provider
5 anniA mio avviso assolutamente no. Interrare i pannelli sito il mango stradale vista 100 volte di più, non ha senso. Abbiamo case, capannoni, etc dove si possono installare i pannelli. Per non contare la bassissima resa data da due fattori, ombreggiature assai frequentemente essendo posizionato a terra e in ultimo il traffico stesso crea ombreggiatura.
Confidential
5 anniWrong Strategy