L'educazione al digitale, un bene comune
Questo articolo è stato pubblicato su Il Piccolo [link].
Non riesco ancora a dimenticare, nonostante che sia passato più di un mese, la notizia del suicidio del bambino a Napoli che si è gettato dal balcone di casa, forse a seguito di una sfida perversa raccolta in Rete. Il potente strumento che ciascuno di noi ha fra le mani, Internet, è nel contempo un'arma carica che rischiamo di puntare verso noi stessi e verso gli altri e che dobbiamo pertanto conoscere per servircene responsabilmente e per educarne ad un uso consapevole.
Secondo l'Osservazione Nazionale sull'Adolescenza, il 4% dei ragazzi è vittima del "revenge porn", il fenomeno legato al vendicarsi di un ex o, più di frequente, di una ex condividendo sugli instant messenger e i social media filmati e foto intime che la ritraggono. Tutte le storie che si leggono su questo fronte ritraggono lo stesso soggetto: il senso di colpa e lo smarrimento della vittima, la limitata consapevolezza del colpevole e l'ammissione di aver agito d'impulso senza aver avuto chiara la reale portata, nella sua ampiezza e nei suoi effetti, del gesto compiuto, il ruolo responsabile di chi condivide immagini e video contribuendo ad estendere il danno ed infine la difficoltà da parte dei genitori di cogliere il rischio per la distanza dalle piattaforme usate dai figli e dal linguaggio che vi prevale.
Uno degli aspetti più delicati di Tiktok - il più diffuso social network fra i più giovani - è che vi manca una generazione, quella dei genitori. La qualità del suo editor video, tanto avanzato quanto intuitivo, lo rende uno strumento che richiede tempo per cimentarvisi ed è dunque poco adeguato per un pubblico più ampio e adulto: questo però depriva la piattaforma di un livello di controllo che, su Instagram, può invece essere affidato ai fratelli più grandi o agli amici di famiglia.
Ambiente aperto che sfida i partecipanti sulla creatività dei loro "balletti", ne accresce però anche il senso di esibizionismo e l'ampiezza della visibilità personale, spesso rivelando nei video aspetti privati quali l'ubicazione della propria residenza o l'arredamento della propria casa, rendendola così più riconoscibile.
Pensiamo che i "nativi digitali" padroneggino al meglio la Rete: in realtà, l'intuitività con cui se ne servono è merito di chi ha progettato le interfacce degli strumenti che usiamo ogni giorno. Proprio per questo, sia gli adulti che per i giovani si trovano di fronte alla stessa necessità di esserne consapevoli, di dare l'esempio con un uso equilibrato e di individuare, nell'ambito del rapporto educativo, i momenti per comprenderne le cautele da adottare e le criticità da affrontare.