Legge di Bilancio 2020: come cambia la disciplina del super e iper ammortamento
La legge 27 dicembre 2019 n.160, che approva il testo definitivo sul bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022, ha modificato molti dei principali incentivi alle aziende in materia 4.0, alcuni dei quali in maniera sostanziale.
Al fine di agevolare il processo di transizione tecnologica e digitale delle imprese, la Manovra 2020 prevede infatti una ridefinizione della disciplina fiscale degli incentivi previsti dal Piano nazionale Industria 4.0 (poi divenuto Impresa 4.0). Uno di questi incentivi, che negli ultimi anni ha permesso a molte aziende italiane di investire in nuove tecnologie all'avanguardia, è il super e iper ammortamento.
Come cambia rispetto agli anni precedenti?
Gli incentivi del super e iper ammortamento, previsti per l'acquisto di beni strumentali nuovi e beni strumentali materiali o immateriali – di cui agli allegati A e B della legge 11 dicembre 2016 n. 232 – vengono sostituiti da un nuovo Credito d'imposta, con aliquote dal 6% al 40% a seconda della tipologia di investimento effettuato (art.1, commi da 184 a 196). Di seguito una tabella riassuntiva con le percentuali del credito d'imposta, comparate ai precedenti super e iper ammortamento:
Quando devono essere effettuati gli investimenti?
Il credito d’imposta si applica a investimenti effettuati nel corso dell’anno 2020, oppure entro il 30 giugno 2021, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura pari al 20% del costo di acquisizione.
Quali requisiti devono essere rispettati per accedere al credito d’imposta?
Per investimenti in beni strumentali 4.0 – rientranti negli allegati A e B della legge 232/2016 – di costo superiore a 300.000 euro, precedentemente coperti da iper ammortamento e ora agevolati dal credito d'imposta, resta l’obbligo di produrre una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui agli allegati A e B della legge 232/2016 e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Ente Certificazione Macchine, che promuove sicurezza e innovazione attraverso le proprie attività di certificazione e testing, rinnova anche per il 2020 il suo impegno per fornire alle imprese servizi in ottica 4.0. Disponendo di un team multidisciplinare composto da tecnici esperti specializzati, con una solida e comprovata esperienza, ECM è in grado di eseguire tutte le attività necessarie per verificare la conformità di macchinari e impianti agli standard tecnici 4.0, rilasciando la relativa documentazione attentante la rispondenza ai requisiti richiesti per accedere al credito d’imposta.
Per le aziende che effettuano acquisti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello «Industria 4.0», Ente Certificazione Macchine – in qualità di Organismo di certificazione:
- verifica la conformità dei beni ai requisiti richiesti per accedere al credito d’imposta;
- rilascia un attestato di conformità di terza parte, obbligatorio per i beni con investimenti superiori ai 300.000 euro.
Per i beni con un costo di acquisizione inferiore a 300.000 euro, l’onere documentale può essere adempiuto anche attraverso una dichiarazione resa dal legale rappresentante. Affidarsi ad un ente competente costituisce tuttavia un vantaggio in termini di sicurezza delle valutazioni e di accesso ai benefici fiscali, a garanzia dell’investimento fatto.
Per maggiori informazioni, contatta il Responsabile Commerciale di ECM – Paolo Bernardoni: paolo@entecerma.it | cell. +39 3459938661
>> Consulta la Legge 27 dicembre 2019 n.160 sulla Gazzetta Ufficiale.