LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: GIUSEPPE CONTE
Caro Presidente,
a poche ora dalla vostra conferenza stampa di fine anno, ho deciso di scriverle una lettera da cittadino libero.
Qualche tempo fa, ho avuto il piacere di conoscerla e, anziché fare il solito messaggio di auguri, che per carità è importante, ho deciso di scriverle pubblicamente.
Non so se mai la leggerà ma è fondamentale che ognuno di noi scriva, dica, disegni, insomma manifesti le proprie idee.
Ho appreso che è stata attuata la nuova legge di bilancio e non volendo entrare nel merito, posso confermare che non mi ha convinto.
Le voglio dire che ci sono migliaia di giovani, che hanno bisogno di stabilità, incentivi, regole chiare.
Siamo una generazione che non ha mai chiesto, ha sempre combattuto per quello in cui credeva. Molti di noi sono emigrati all'estero, rinunciando al proprio paese, alle proprie tradizioni, al calore del proprio luogo. Altrettanti sono rimasti e, da nord a sud, lottano tutti i giorni per realizzare quelle idee strappate all'origine da un paese privo di accoglienza. Molti lavorano tante ore al giorno, di notte, di sabato, di domenica e anche nei giorni di festività solo per sopravvivere. Certo esiste la meritocrazia ed è sacrosanta ma allo stesso tempo è sacrosanto un altro diritto: tutti di eguali misura hanno diritto ad un'opportunità e quest'opportunità deve provenire dallo stato come un qualcosa di naturale, priva di burocrazia e ostruzionismo. Chi poi ha merito ne beneficerà e chi non ne sarà in grado, cercherà qualcos'altro perché tutti siamo nati per una ragione e tutti hanno bisogno di credere in uno stato presente e di fatto. Sia chiaro presidente, non vogliamo aiuti né misericordia, bensì opportunità e meritocrazia. Questo non è un sfogo, né una critica distruttiva ma un invito chiaro e diretto al cambiamento che lei deve guidare con molta attenzione. Non si può più sbagliare, per troppi errori altrui abbiamo pagato. È troppo importante questo messaggio e non va lasciato perso perché come questo ce ne sono anche di migliori di tantissimi giovani che le vorrebbero trasmettere la loro energia. Presidente non spenga quest'energia, non lo faccia nel modo più assoluto, ora come non mai, abbiamo bisogno di tutta la forza che lei può mettere in campo.
Adesso devo tornare al mio lavoro che svolgo tutti i giorni con passione e professionalità, il mio dovere è stato compiuto, ora tocca a lei Presidente. A tal proposito, faccio gli auguri a lei, a tutti i cittadini i italiani ed in particolare a tutte le persone che mi seguono e mi appoggiano.
Buon 2020 Italia.
Cordialmente Marco Di Falco.