L'Industria Farmaceutica del Regno Unito
Uno dei principali comparti dell'economia del Regno Unito è l'industria farmaceutica che, oltre a rappresentare un importante asset in termini di produzione industriale, concorre in modo decisivo all'innovazione del paese attraverso importanti investimenti in ricerca e sviluppo. Un ruolo che, almeno in apparenza, non sembra essere messo in discussione dagli effetti della Brexit e della pandemia di Covid-19
Il Regno Unito è uno degli Stati europei di riferimento per il comparto del Life Science. Basta solo pensare che il modello di sistema sanitario fondato sul servizio sanitario nazionale (il cosiddetto modello Beveridge) è stato concepito e adottato (attraverso l'istituzione del NHS) per prima volta proprio in Gran Bretagna, e che molte delle linee guida cliniche adottate per la diagnosi e il trattamento di numerose patologie sono spesso elaborate da importanti enti indipendenti britannici (in particolare dal National Institute for Health and Care Excellence - NICE).
I dati dell'industria del farmaco del Regno Unito
Anche l’industria farmaceutica del Regno Unito offre un importante contributo all’economia britannica ed europea in termini di ricerca scientifica e produzione farmaceutica. Prendendo il 2017 come anno di riferimento, le 637 aziende biofarmaceutiche presenti in UK hanno generato un valore della produzione pari a 20,6 miliardi di Euro (valore che nel 2019 ha raggiunto 23 miliardi di Euro, pari al 7,9% del totale della produzione farmaceutica europea). Tuttavia, limitando l’orizzonte di analisi alle prime cinque mercati farmaceutici nazionali d’Europa, quello del Regno Unito si pone al quarto posto, dietro al podio costituito da Italia, Germania e Francia.
Fatto 100 il totale del valore della produzione, il 41% di esso viene destinato all’esportazione, il 30% è destinato al mercato domestico, mentre il restante 29% viene impiegato nella produzione interna di farmaci. La bilancia commerciale dell’industria farmaceutica britannica nel 2019 era in sostanziale pareggio, con un avanzo di 348 milioni di Euro. Questo leggero avanzo è il risultato della differenza fra il totale del valore delle esportazioni, pari a 25.717 Euro, e quello delle importazioni, pari a 25.369 Euro.
L'importanza degli investimenti
Spostando invece l’attenzione sugli investimenti, i dati Efpia confermano la forte propensione delle aziende farmaceutiche britanniche ad investire in ricerca e sviluppo: nel 2019 gli investimenti in questo campo sono stati più di 5,4 miliardi di Euro (pari al 14,4% del totale degli investimenti in R&D nel settore farmaceutico europeo), inferiori solamente quelli di Germania e Svizzera.
Propensione agli investimenti che è confermata dai dati resi disponibili da The Association of the British Pharmaceutical Industry, l'associazione di categoria delle aziende produttrici di farmaci in Gran Bretagna. Infatti, secondo le cifre pubblicate da ABPI nel 2018 l’industria farmaceutica UK ha condotto un totale di 655 studi clinici, di cui 95 in per farmaci in fase I, 268 per prodotti in fase 2 e 295 per farmaci in fase 3.
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Occupazione e distribuzione sul territorio
A livello occupazionale, nel 2017 l’industria britannica del farmaco occupava poco più di 63.000 addetti diretti, aumentati notevolmente negli ultimi anni, in quanto dai dati Efpia risulta che nel 2019 gli addetti diretti avevano raggiunto la cifra di 72.000 (pari all’8,7% del totale degli addetti diretti dell’industria farmaceutica europea).
Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle sedi delle aziende farmaceutiche e dei siti produttivi, le aziende farmaceutiche UK sono diffuse su tutto il territorio del Regno Unito. Tuttavia, le due aree del paese dove sono maggiormente concentrate sono il North West England, lungo l’asse che collega Liverpool con Manchester, e un’ampia area nel Sud Est che comprende i territori del Kent, del South England, dell’East Anglia, e naturalmente di Londra. Da segnalare anche un’importante presenza nel West Midlands, in particolare presso Birmingham.
Tutti questi dati evidenziano come l’industry farmaceutica britannica sia una realtà solida che, pur non occupando il podio del valore della produzione, rientra fra le prime industrie farmaceutiche europee. Inoltre, molte delle aziende che ne fanno parte sono fortemente impegnate nelle ricerca e nello sviluppo di nuovi farmaci e vaccini (la ricerca di Vaxzevria di AstraZeneca è stata condotta presso l’Università di Oxford). Gli effetti della pandemia di Covid-19 e dell’entrata in vigore della Brexit rappresentano sicuramente delle forti incognite, ma il futuro dell’industria farmaceutica del Regno Unito sembra essere indirizzato verso un consolidamento del suo importante ruolo in ambito europeo.
Dino Biselli
Fonti Principali