L’inizio di una fine. L’alleanza dei buoni 2.0
Tra le tante cose che sono in cima alla mia agenda, c’è un pensiero costante che non mi molla un attimo. Le filiere agroalimentari. Cioè quella parte del nostro Paese che da marzo 2020 non ha mai smesso di lavorare, quelle persone che hanno rischiato tanto per il bene di tutti.
Le filiere sono sempre stato terreno fertile per la criminalità e tutti i suoi simili. Ma finalmente una buona notizia forse c’è. Lo scorso 20 aprile il Senato ha approvato il recepimento delle direttive europee sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese della filiera agricola e alimentare. Con questa legge arriva il divieto alle aste al doppio ribasso. Finalmente!
È un nuovo inizio, una nuova realtà con cui confrontarci e possiamo pensare che questa grande piaga possa davvero avere una fine. Una fine che chiediamo da tanto perché le nostre filiere lo meritano, perché i buoni hanno bisogno di alleanze leali, perché chi fa le cose fatte bene, alla luce dei campi, deve avere tutto il sostegno da chi le cose vuole portarle sulle tavole delle persone in maniera trasparente.
Quando dico che le filiere sono il motore del nostro Paese, credetemi: è così.
Sì, perché non dobbiamo pensare che il loro lavoro si fermi sui campi, ma è un processo articolato e lungo che coinvolge tanti attori, coinvolge tutti noi. Ristoranti e ristoratori, bar e baristi, supermercati e cassiere, panifici e panettieri… e clienti, tanti clienti, tutti i clienti! Una filiera lunga, fatta di persone che non si possono permettere di fermarsi, neanche ora che stiamo vivendo una pandemia globale.
Attenzione che questo è un inizio, non ancora una fine! Dei difetti e delle storture ancora ci sono, e non è sufficiente un pezzo di carta bollata a fermare i caporali. Sono le persone che li fermano, sono quelle che già da un po’ chiamo le “alleanze dei buoni”. Essere buoni in un mondo così complicato non è semplice. Ritagliarsi uno spazio fatto di persone leali, di regole che tutelano il lavoro, che respingono la criminalità che con i suoi tentacoli abbraccia i settori più puliti e più esposti, è una faccenda davvero complessa.
Dobbiamo avere il coraggio di estirpare questo male, di staccare questa oscura piovra dal nostro territorio e tutelare le nostre filiere: dal campo, al trasporto, alle tavole. Solo così possiamo vivere un nuovo inizio. Intervenire sui rapporti sleali, sui meccanismi d’asta che propongono prezzi sempre più bassi e che comportano l’abbassamento della qualità delle materie prime è l’inizio. L’abolizione di un circolo vizioso che ha fatto il suo tempo comincia ora.
Non perdiamo lo slancio, diamo qualche altra spallata. Ora è il momento di andare finalmente avanti.
presidente Terrantiga OP
3 annila politica tende a ignorare che quando si va sotto costo da qualche parte bisogna raschiare del valore, all'inizio si sottopagano i dipendenti, dopo si taglia sulla qualità e sulla sicurezza e poi si piangono le tragedie, ma di chi è la colpa ? quale è la genesi ?
Expert in Regenerative Agriculture and Sustainable Livestock - Experto en Agricoltura Regenerativa -Zootecnia sostenible. A lado del sector primario para maximizar los beneficios alcanzando los objetivos del agenda 2030
3 anni#objetivo2030, sono ottime osservazioni, e speriamo che ognuno per il proprio ruolo faccia veramente il possibile. Io la chiamerei anche alleanza degli onesti 4.0
Export Commercial Director presso Pastificio Liguori
3 anniParole semplici e sacrosante!!! Bravo!