2023, cosa ci aspetta

2023, cosa ci aspetta

Di recente parlavo con un amico, un CFO di un’azienda che non è Conad. Gli ho chiesto se ci fosse qualcosa che lo tiene sveglio di notte e lui mi ha risposto “l’ansia, mai avuta prima in vita mia. Ma adesso io non ho idea di cosa accadrà fra tre mesi e non ci dormo la notte”.

È così, il nostro mondo, che per certi versi era un mondo di modelli e paradigmi, e previsioni, è saltato.

Il nuovo anno sarà ancora più faticoso perché ci porteremo dietro gli strascichi di una pandemia difficile da annientare, a cui si è aggiunto di tutto. Basta vedere gli scaffali svuotati delle farmacie e la difficoltà a reperire farmaci ordinari, quotidiani. Negli USA come in Italia, come in Germania.

La guerra, ormai, sta per compiere un anno, trascinando via anche l’ultimo raggio di luce in fondo al tunnel chiamato “fine”.

Ma c’è un ma. Ci sono delle luci, solo che sono luci nuove, da costruire invece che da trovare, semplicemente, alla fine di un percorso tracciato.

Abbiamo assaporato il gusto amaro di ogni sfida che si è palesata come un’inaspettata tempesta di neve sopra le nostre teste, abbiamo tenuto botta anche quando pensavamo che non c’era più niente da fare e le cose a cui aggrapparsi erano finite. Invece, siamo stati dei bravi risolutori – o problem solver come si dice oggi -, e proprio per questo dobbiamo continuare così e capire cosa mettere in cima alle nostre agende senza lasciare indietro nessuno.

Ora dobbiamo iniziare a fare progetti concreti, studiati e pensati sul lungo termine. Aiutare le famiglie e le persone nella quotidianità, non solo attraverso bonus una tantum per fargli prendere una boccata di ossigeno alla volta, ma dando loro sostegno costante con decisioni durature. Così, come alle imprese, dalle più piccole a chi, come noi di Conad, ha le spalle più grandi. Perché tutte noi abbiamo bisogno di sostegno e di fiducia. Se ci pensate, è un circolo vizioso: se noi veniamo aiutati e supportati, siamo i primi a poter dare una mano alle famiglie. Dobbiamo tutelare e dare vero valore al nostro #madeinItaly, alla nostra cultura, al nostro essere “meglio di come ci raccontano”. Dobbiamo salvaguardare l’ambiente, guardare più in là dei nostri nasi e mettersi in testa che ogni azione ha una diretta conseguenza e che non basta una Greta per sistemare le cose. Dobbiamo esserlo tutti. Soprattutto quando poi i danni ambientali li vediamo sulle nostre tavole.

Possiamo alzare in alto i calici per questo 2023, ma prima, guardiamoci indietro, riflettiamo, analizziamo, capiamo cosa abbiamo sbagliato e pensiamo a quello che possiamo migliorare. In gioco c’è il futuro di tutti noi e non possiamo più permetterci di giocare.

Facciamo sistema, continuiamo a creare alleanze di buoni, rimaniamo uniti, con la mano salda sul timone per affrontare tutte le tempeste in arrivo. Non sappiamo se ci saranno, ma teniamoci pronti comunque. Tutti insieme. 

Stefano Farabollini

Country Manager SAFEBROK iscr. Rui UE00011656 (Elenco Annesso), BROKER iscr. Rui B000578857

1 anno

Saper affrontare il presente e le sfide future con la forza e la compattezza della #comunità è il segreto per primeggiare

Aldo Scarano

Agente di commercio

1 anno

👍

alessandro levati

Proprietario, CONAD

1 anno

Vorrei fare una riflessione già esposta anni fa ma ancora attuale, eravamo il meglio cii siamo fermati a gongolare dei successi mentre i ns competitori hanno cominciato a correre, innovare,migliorare mentre Noi si camminava ora riprenderli e superarli sarà Molto difficile ,personalmente ho vissuto i due anni di pandemia con molta sofferenza, ora sono in pensione da due anni, ho sempre creduto e sostenuto il progetto CONAD e VI AUGURO DI RIUSCIRE NEL CAMBIAMENTO anche se in RITARDO. TANTI AUGURI SANDRO 

Federico Stanghetta

Direttore Commerciale Marketing Conad Adriatico presso CONAD ADRIATICO SOC COOP

1 anno

Grazie della bella riflessione Francesco! Condivido con tanti auguri a tutti noi!

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate