LO STATO OLIGARCHICO
Per chi non se ne fosse ancora reso conto(penso pochi), l’Italia vive ormai da tempo in un regime di oligarchia, dove il potere ed il comando è un sistema di governo imposto da un gruppo ristretto di persone ed è anche detto governo di pochi, nel quale vi è più un interesse proprio dei componenti politici.
Nell'antica Grecia il termine oligarchia indicava principalmente il governo di una classe scelta in base al censo(status sociale di una persona dato dalle sue ricchezze) invece che alla nascita, requisito essenziale del governo di matrice aristocratica.
Nella tradizione del pensiero filosofico greco, sistematizzata da Aristotele (vedi principio aristotelico) l'oligarchia è una forma di governo cattiva, non perché antidemocratica, ma perché quei pochi esercitano il potere indebitamente, o in quanto non ne avessero il diritto o in quanto lo facessero violando le leggi o, infine, in quanto lo esercitassero favorendo gli interessi particolaristici a scapito di quelli della comunità. Se, invece, i pochi che esercitavano un potere lo facevano in maniera legittima e in vista dell'interesse generale, allora il loro governo diventava un'aristocrazia. Secondo Aristotele l'oligarchia è dunque la degenerazione dell'aristocrazia.
Nella tradizione del pensiero occidentale si è conservato a lungo, dall'antichità al Medioevo, il concetto che un governo di pochi non è cattivo in sé ma solo in quanto i pochi governino male. Nell'età moderna invece si è progressivamente affermata la concezione democratica e, con essa, la tesi che un governo di pochi è, in quanto tale, un cattivo governo: un governo buono è quello in cui è la maggioranza (i più) sono quelli che governano.
Come se non bastasse, la nostra Nazione è decisamente partitocratrica, che indica un regime politico in cui il potere effettivo ha i suoi centri nei partiti e non negli organi previsti dalla Costituzione.
Negli ultimi anni con il termine partitocrazia si è spesso inteso il controllo dei settori della società (come sanità, istruzione, amministrazione pubblica, giustizia) da parte dei partiti politici anziché dalla società civile.
Per comprendere meglio la differenza, la democrazia (dal greco(démos): popolo e (cràtos):potere) etimologicamente significa"governo del popolo",ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dall'insieme dei cittadini.
Il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione o in un'unica concreta traduzione, ma può trovare e ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni e applicazioni, tutte caratterizzate per altro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare e nella quale il rapporto tra la maggioranza e la minoranza è improntato alla reciproca tutela.
Benché all'idea di democrazia si associ in genere una forma di Stato, la democrazia può riguardare qualsiasi comunità di persone (come ad esempio una associazione) e il modo in cui vengono prese le decisioni al suo interno.
Lo stato di fatto politico in cui viviamo da decenni, ha portato ad un impoverimento sociale, a livello di ideali, a livello di credo, trovando sbocco nelle futilità.
Non è il caso di generalizzare, ognuno di noi ritiene di compiere quello che crede giusto o sbagliato, ma ormai vedo che si sia arrivati ad una situazione morale non più sostenibile. Si vive di frasi fatte, come smuovere le coscienze, ricostruire una identità morale, ma nessuno degli attuali partiti e' in grado di coinvolgere veramente la gente.
La crisi: si è partiti con la preoccupazione, poi con la paura, poi con la rabbia, infine con la rassegnazione. Quanti Cittadini si sono sentiti abbandonati dallo Stato, mentre i nostri politici pensavano solo ed esclusivamente ai loro interessi?.
In una Nazione “moderna”, penso sia la cosa peggiore che possa capitare a Cittadini che per la maggior parte hanno sempre compiuto il loro dovere e rispettato le regole.
E qui arriviamo al punto nodale. La nostra Italia ormai abituata ai nostri politici corrotti e quindi senza nessuna regola morale, ha innescato un pericolosissimo fenomeno sociale: l’indifferenza e il “chi me lo fa fare”. Che comprende anche, e non solo, il rispetto di quelle regole basilari per una convivenza basata sul rispetto di se stessi e degli altri.
Ognuno di noi, ormai rimane davanti al telegiornale di turno, assolutamente passivo, impassibile e imperturbabile, anche davanti a notizie che dovrebbero farci sobbalzare sulla sedia.
Il riferimento è anche per drammi sociali che si svolgono senza soluzione di continuità, ma ormai siamo così assuefatti, che non sono rimaste che le frasi di rito, che suonano come ritornelli, tipo: ma tanto “rubano” tutti, ma tanto sono tutti uguali. Gli ennesimi arresti di politici corrotti, sicuramente non hanno scatenato quelle reazioni che invece avrebbero dovuto far sentire il Cittadino offeso, preso in giro, arrabbiato.
Penso che sia ora che la società civile reagisca davanti a questo scempio continuo, semplicemente iniziando a riprendersi quella giusta dose di indignazione, di reazione morale e soprattutto di partecipazione. Ognuno di noi dovrebbe fare la propria parte, impegnandosi in iniziative volte al cambiamento. C'è chi dice che occorrerebbe una rivolta di massa, ma dobbiamo ammettere che noi italiani, siamo troppo pigri e poi in fin dei conti alla fine ci facciamo andare bene tutto. Questo non è più tollerabile.
Non ci sono colori o parti politiche, qualunque possa essere il senso di appartenenza del Cittadino o la tendenza politica, ma qualche cosa deve ricominciare a stanare nelle persone quello che io definisco dovere morale. Lo dobbiamo fare, senza retorica o populismi inutili, soprattutto per i nostri figli, ai quali non siamo più capaci di dare dei riferimenti precisi, e i giusti stimoli per metterli in condizione di attuare delle scelte attuali e future nel rispetto delle loro intelligenze. Non facciamo dei nostri figli, delle persone che non sono a conoscenza di un recente passato e di una situazione in essere che purtroppo, in parte li ha già danneggiati. Questo è un nostro obbligo per cercare almeno di limitare i danni prodotti da un sistema perverso e antidemocratico.
Sales Director Conceria CARASCO
7 anniBravissimo Stefano , aggiungo che concentrati nel fare gli interessi propri hanno perso di vista la rotta e adesso anche pallina e paletta