Lo Strillone del Cartone, 38/2024
Spettacoli alla Frutta sbarca in stazione
Le stazioni di Roma Termini e Milano Centrale sono state per un giorno teatro di un evento unico e coinvolgente di Spettacoli alla Frutta. Il progetto è nato dalla collaborazione di 24 aziende produttrici di frutta e verdura italiane e di Bestack, con il sostegno di Comieco, in rappresentanza del mondo le packaging. L’obiettivo? Comunicare in maniera diretta con il consumatore i valori dei brand delle aziende e promuovere il consumo di frutta e verdura in un modo nuovo e coinvolgente
di Meri Desideri
Se ci si rimprovera che il mondo ortofrutticolo per impossibilità di accedere alle grandi platee e per la tendenza a volte a comunicare in maniera troppo autoreferenziale fatica a parlare direttamente al consumatore, per una volta si è ragionato al contrario: dove e in quale occasione si ha modo di intercettare il consumatore finale? Il luogo è presto detto: le stazioni ferroviarie, specie delle principali città italiane, sono crocevia di un gran numero di persone, spesso in attesa con il naso all’insù, con l’attenzione all’orario del treno, il numero del binario e la speranza di non avere ritardi o subire cancellazioni. Solo a Roma in stazione Termini giornalmente transitano 500.000 mila persone, a Milano Centrale poco più della metà.
E così per un giorno le stazioni di Milano e Roma sono state il palcoscenico di Spettacoli alla Frutta con i suoi 25 brand ed altrettanti performer...
Quando le confezioni raccontano una storia, in senso letterale
Bennet e DDB Group Italy portano i classici della letteratura sui packaging dei prodotti. Così le confezioni di latte, riso, fagioli, biscotti e tè diventano il mezzo per avvicinare i consumatori alla lettura, facendo loro (ri)scoprire i grandi autori, da Salinger a Flaubert, Murakami, Kerouac e Dostoevskij
di Carlotta Benini
“Le confezioni sono dei juke box di storie, sono delle televisioni, si comportano come dei veri e propri media”. “Chi fa packaging ha in mano uno strumento straordinario, che entra nelle case di milioni di persone, nelle dispense, nei frigoriferi. Che parla con il consumatore e può trasmettergli un messaggio: un messaggio di cambiamento, una poesia, un racconto, un invito, qualcosa che abbiamo voglia di raccontare a qualcuno”.
Mi è capitato più volte, in questo spazio, di ricordare le parole di Paolo Iabichino – scrittore e pubblicitario, direttore creativo, fondatore dell’Osservatorio Civic Brands con Ipsos – pronunciate durante la serata del ventennale di Bestack, quando è salito sul palco per parlare di identità e di identità di marca. Sarà perché mi sono rimaste particolarmente impresse, per la loro semplice e altrettanto dirompente verità: e così mi ritrovo di tanto in tanto a citarle, quando si parla del ruolo del packaging e dello storytelling. In questo caso però l’associazione di idee è stata immediata: non poteva esserci esempio più eclatante, sul come utilizzare la confezione per raccontare una storia. La notizia è di due giorni fa...
Un signor packaging… per il Signor Datterino!
Rassegna Stampa, il meglio della settimana
Ortofrutta
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Marketing e comunicazione