Ma chi l'avrebbe mai detto?           Il respiro: conosciamolo meglio

Ma chi l'avrebbe mai detto? Il respiro: conosciamolo meglio

Che la respirazione sia importante è alquanto scontato, visto che possiamo stare senza respirare fino al massimo di tre minuti e poi rischiamo gravi danni cerebrali. Già 4000 anni fa la tradizione indiana dei Veda si è occupata del respiro, per continuare poi con quella cinese, di poco successiva e via di seguito. Conosce sicuramente bene l'importanza della giusta respirazione una persona che fa sport a livello agonistico ma... che questa sia un comburente indispensabile nella fase di una negoziazione, questo non l'avevo ancora considerato.

L'esilarante Max Damioli, psicologo, per anni Direttore del dipartimento di Scienza della Performance del Centro di Terapia Strategica fondato da Giorgio Nardone, Performance Coach per molti famosi Top Performer, mi ha insegnato come il respiro lavori non solo sul piano fisico ma anche mentale e, a volte, spirituale. Da qui la naturale tendenza ad elevare il significato del respiro e a farlo diventare uno strumento di contatto con la quinta dimensione, cioè con gli stati alti ed elevati dell'Essere e della Coscienza. Sì perché il respiro lavora su quattro elementi:

  • fornisce maggiore energia
  • elimina le tossine
  • permette di centralizzarti sul focus
  • riduce lo stress

Tra le varie tecniche di crescita personale nessuna come il respiro è cosi semplice, naturale, intuitiva, potente e autonoma, dice Max Damioli nel suo "Il libro del respiro" - Edizioni l'Età dell'Acquario. Ci sono almeno 7 ottimi motivi per imparare a respirare meglio, ciascuno dei quali da solo basterebbe a fornire una valida motivazione per farlo. Sono quelli che lui definisce i ' 7 cardini del respiro'. 3 di tipo fisico, 3 di carattere metafisico e 1 logico.

  1. Il primo è vitale perché, prima ancora di bere, mangiare e dormire, serve a tenere in vita l'essere umano.
  2. Il secondo è cellulare perché attraverso il respiro manteniamo 'accese' le cellule e la loro funzionalità metabolica (pensate alle migliaia di kilojoule che servono per tenere perennemente a 37° il nostro corpo per mediamente almeno 80 anni di attività vitale)
  3. Il terzo riguarda la disintossicazione perché il 75% delle tossine che scarichiamo dal corpo passa attraverso l'espirazione. Quando riduciamo il livello di respiro o non respiriamo in maniera corretta diminuiamo in modo considerevole il livello di disintossicazione del nostro corpo e quindi aumentiamo il livello di intossicazione del nostro sistema vitale (quando mi ha fatto ragionare di cosa espelliamo ogni giorno dal nostro corpo con il sudore, i capelli, il muco, il cerume, le scaglie di pelle, lacrime, feci, urina ed altro ne sono rimasta sorpresa).
  4. Premesso che uno studio americano ha rivelato che il 90% degli adulti respira solo il 50% del proprio potenziale, ciò significa che il sistema, intelligente, in caso di necessità, per fornire energia ai sistemi indispensabili alla sopravvivenza, va a togliere energia ai sistemi optional quali vista, olfatto, udito, gusto e tatto (che in realtà non sono poi così sacrificabili).
  5. Questo punto Max lo chiama la "pattumiera emozionale" cioè nella nostra vita accumuliamo scorie emotive (sgridate, delusioni, sofferenze, etc) che rimangono prigioniere nel corpo e che, per tenerle soppresse, impegnano energia. Una valida sessione di respiro permette di sciogliere queste scorie e di lasciare spazio ad emozioni positive e vitalità.
  6. Il sesto punto riguarda la stretta connessione esistente tra il modo in cui una persona vive ed il suo modo di respirare. Secondo il medico indiano Deepak Chopra ogni cambiamento dei nostri stati mentali è riflesso nel respiro e poi nel corpo. Quindi se cambiamo gli schemi di respirazione si modifica anche lo stato emotivo. Ne consegue che il respiro fa da ponte di collegamento tra il conscio e l'inconscio e che, esplorando l'inconsapevole, il respiro non è più controllabile.

Non mi rimane quindi che ammettere che, non voler migliorare il proprio respiro, ci porta inevitabilmente ad un suicidio fisico, mentale, emozionale e spirituale. Si diventa consapevoli che la vita diventa una responsabilità personale, unica e completa.

Con lui l'esperienza del 'laboratorio sul respiro' è stata un viaggio incredibile e un'apertura verso scoperte nuove e orizzonti ancora tutti da esplorare. Grazie a te Max e alla tua scuola www.scuolaskills.com!

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