“Mai sprecare l’occasione di una grave crisi”
E’ quello che dichiarò Rham Emanuel, capo del gabinetto di Barack Obama, dopo il crollo finanziario del 2008. “Questa crisi ci offre l’opportunità di agire come mai avevamo potuto in passato”.
In effetti ci fu un piano di rilancio di quasi 800 miliardi di dollari, la riforma della sanità, l’ampliamento dell’assicurazione sanitaria per i bambini, la possibilità per le donne di fare causa in caso di discriminazione economica.
Tutte le aziende hanno abitudini consolidate nel tempo e modelli che si sono creati lontani dalla volontà dei collaboratori. Come al livello individuale – lo sappiamo dalle neuro-scienze – le preferenze vanno per ciò che sembra familiare, pure quando sappiamo che ci danneggiano. Questo processo evita al cervello la fatica di prendere decisioni infinite tutto il giorno.
La buona notizia in un momento di crisi, è che non solo le buone abitudini diventano malleabili (chi ha lasciato perdere una routine sportiva ne sa qualcosa!). Questa crisi è un buon momento per le persone e le aziende di chiedersi:
Quali abitudini disfunzionali si devono lasciare alle spalle?
Numerosi studi dimostrano che una routine non si può cambiare se non è rimpiazzata da una nuova, quindi:
Quali abitudini più virtuose far emergere per rimpiazzarle?
Ogni abitudine è sostenuta da un bisogno, ed è quanto deve essere svelato.
Questo scossone è un’opportunità unica di dialogo con le persone per capire quali sono i loro bisogni e cosa deve cambiare prima di riprendere le routine – che comunque saranno alterate – scegliendo cosa implementare.
Ci si aspetta un cambiamento su scala mondiale, un’organizzazione che dimostra di aver affrontato la sua parte di responsabilità e che avrà deciso di evolvere certi comportamenti riuscirà a mantenere la sua reputation. La stessa che porterà candidati di un certo livello, come clienti di un certo livello.
Per riconfigurare un’abitudine, il coaching è uno strumento potentissimo:
- per creare consapevolezza sull’habit loop – il primo problema è che non ci accorgiamo delle dinamiche (“ Il potere delle abitudini,” di Charles Duhigg, è illuminante sul processo delle abitudini: segnale, routine, gratificazione);
- per prendere una decisione di cambiamento;
- per individuare nuovi comportamenti e creare una strategia per metterli in atto;
- e per stimolare le persone ad avere fede - l’ingrediente segreto - nella possibilità del cambiamento.
Per portare un cambiamento profondo, bisogna non “sprecare l’occasione di una grave crisi”. Ed è appunto quello che ci si sta domandando in una grande maison di cui ho la fortuna di essere coach: cambiare il sistema delle troppo numerose collezioni per azioni più sostenibili.
NB: Scusate se notate errori d'italiano, sono francese!
National account
4 anniMolto reale, complimenti 👍
Communication and Marketing Responsible presso A SOFT DEPARTMENT Srl
4 anniFermarsi pensare e riprendere! Nuova energia e nuovi orizzonti. Mai mollare e restare positivi. Continuerò a leggerti meravigliosa francese ;)!
Senior IT Business/Functional Analyst & IT Project Manager
4 anniFede la differenza sta proprio nel avere fede, una fede in noi stessi, nelle nostre capacità e abilità, un ritrovare in noi la forza interiore di stare attenti e presenti, osservare e agire.... la fede nei nostri avi, nei nostri miti e nei nostri archetipi perché le nostre energie, tutti i movimenti nascono da loro... solo accogliendoli con amore siamo in grado di compiere la nostra missione
CEO presso LEGHE LEGGERE LAVORATE medical devices-manufacturer - (human & Vetveterinary market)
4 anniConcordo con te "non sprecare l'occasione di una crisi" , ... al contrario, usala per apportare dei cambiamenti !! brava Aurelie !!