Maker Faire 2018. Tre interviste agli artigiani digitali

Maker Faire 2018. Tre interviste agli artigiani digitali

La nuova bottega rinascimentale: come può il digitale aiutare gli artigiani del Made in Italy?

Roma, Maker Faire 2018. Sono andata anche quest'anno all'appuntamento arrivato alla VI edizione, dal 12 al 14 ottobre. Fra stampanti 3D, gare di droni, coltivazioni idroponiche e robot, sono andata nel settore che a prima vista sembrerebbe il più distante dall'innovazione digitale: l'ARTIGIANATO. E invece! Iniziamo da 10 parole chiave fra cui innovazione, multimedialità e risparmio di tempo.

Dal mio incontro con Niccolò Cipriani, Roberta Mastrogiovanni e Luca Colacicco sono nate tre interviste originali a questi "attivisti" nel settore dell'abbigliamento, del tessile e della falegnameria. Le domande sono venute quasi da sole:

  • Come riescono a integrare manualità e digitale?
  • In che modo il digitale può iniettare nuova linfa vitale al Made in Italy?

Scopriamo cosa ci hanno rivelato del loro lavoro: guarda il video qui sotto e continua a leggere l'articolo che prosegue sotto il video --> (potrebbe essere necessario qualche secondo per il caricamento)

Artigianato digitale, le 10 parole chiave:

  • Industria circolareValore aggiunto
  • Trasformazione
  • Arte
  • Manualità
  • Innovazione
  • Multimedialità
  • Tridimensionale
  • Conversazione
  • Risparmio di tempo

Penso sia un valido esempio di come l'innovazione digitale possa non sostituire, bensì aiutare e coadiuvare un lavoro e un'arte che sono del tutto umane.

Partendo da una IDEA.

La Maker Faire oggi

La Maker Faire si presenta come un'esposizione scientifica e divulgativa per bambini scolaresche e famiglie da un lato, professionisti e addetti ai lavori dall'altro. Si può affrontare sia come una fiera delle curiosità, sia come un'occasione per toccare provare costruire, sia con uno spirito critico per sondare lo stato di fatto e le recenti direzioni prese dell'innovazione.

Come ogni anno lo spazio espositivo della Nuova Fiera di Roma conta una decina di padiglioni, incontri, e anche workshop sul metodo creativo di Bruno Munari.

I Makers

Lo spirito dei Maker è rimasto sempre uguale (ne parlai già in un articolo sulla Maker Faire edizione 2014). Tuttavia, nel corso degli anni la fiera è "rimasta sempre la stessa"; un punto di forza, sì, ma anche di debolezza. Per i prossimi anni, spero che sarà rinnovata con l'offerta di una maggiore varietà di incontri e tavole rotonde.

Il tempo ottimale di visita è di 5-6 ore, ma se si vuole affrontare il tour con maggiore calma e dettaglio suggerisco di considerare un investimento di due mezze giornate in 2 giorni.

All'anno prossimo!

Alice Palombarani

07.11.2018

NB: le fotografie nel corpo dell'articolo sono prese dalla cartella stampa della fiera.

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