Manager? No grazie

Manager? No grazie

Facendo Valutazione del Potenziale su figure interne, spesso mi capita che mi venga chiesto di fare due chiacchiere conclusive con i designati alle promozioni, sia per dare un feedback ai valutati sia per avere ulteriori conferme e reazioni da parte degli interessati sull’eventuale percorso prospettato.

Giorni fa mi sono trovata davanti una persona che era uscita molto bene dall’assessment e quindi i suoi responsabili lo ritenevano pronto per il salto ad una posizione manageriale. Il suo capo mi aveva anticipato però che nel parlargliene non aveva avuto la reazione attesa, ovvero non aveva visto entusiasmo e spinta verso la promozione. La cosa l’aveva lasciato interdetto e aveva chiesto a me di approfondire e capire meglio durante il colloquio di feedback e naturalmente di spingere verso l’adesione alla nuova posizione.

Un dettaglio: la promozione avrebbe comportato parecchi giorni di trasferta.

È abbastanza insolita come situazione, molte persone aspettano, spesso per una vita, un salto professionale così importante e riesce difficile comprendere eventuali esitazioni.


Eppure la persona che avevo davanti mi ha fatto vedere, anzi mi ha ricordato, un’altra faccia della medaglia.

Mi ha fatto vedere il giovane padre di due bambini piccoli, il marito di una donna anche lei alle prese con un passaggio professionale importante e inevitabile, un uomo che aveva preso la sua decisione di non sacrificare la sua famiglia. Un papà che voleva seguire i suoi bambini, un marito che non voleva mettere in difficoltà la sua compagna già “molto incasinata”, un uomo che aveva rivisto le sue priorità e aveva messo avanti sua moglie e la sua famiglia e non il successo e l’ambizione personale.

Molto semplicemente mi ha detto...se è vero che sono bravo sono certo che passerà un altro treno, in un altro momento, in cui potrò salire senza lasciare a terra nessuno…


Mi è piaciuto, mi è piaciuta la sua serenità e il non sentire in lui nessun rimpianto per la sua scelta.

Mi è piaciuto risentire un modo di sentire che non si sente più.

Mi è piaciuto e... non ho fatto niente per convincerlo.

Altri post:

L’importanza del feedback in valutazione

Come fare un buon colloquio di valutazione!

ed una Pillola di Bull & Bear:

Promozione? No, grazie!

questo è in controtendenza a quanto succede nel mondo aziendale dove la risposta è quasi sempre "up or out"!!

Dejan Obratil

International sales and business development with technical knowledge and world wide experience

8 anni

Proprio cosi Patrizia, "Mi è piaciuto risentire un modo di sentire che non si sente più". Ma chiediamoci perchè non si sente più?

Andrea Greco

Supporto le aziende a rendere l’assemblaggio delle schede elettroniche, anche le più complesse, un processo certo e affidabile. Ceo di Prime Elettronica

8 anni

Scelta "non convenzionale", molto interessante! Spero l'azienda in cui lavora abbia la volontà e la capacità di trovare un contesto idoneo, per una persona di questo valore.

Fabio Marocco

Head administration and management control

8 anni

Capisco perfettamente il punto di vista, considerando che ho amici (italiani) in Svezia che sono premiati per la conciliazione vita privata - lavoro, lavorano ad obiettivi e se riescono ad uscire prima dal lavoro pur portando a termine i progetti sono premiati anche in denaro o in benefit; se prendono la paternità idem; allora mi chiedo perché in Italia sia esattamente il contrario. Non conosco nel dettaglio il caso e la figura ma se diventare manager, magari non era possibile diversamente, significa trascurare la famiglia, allora questa persona è comunque un grande manager di se stesso perché ha sacrificato il suo ego per la cosa che reputa più preziosa in un ambiente generalmente ostile a queste scelte, avercene nelle aziende di persone del genere sia uomini che donne. Mi rammarico che generalmente nella nostra società sono queste ultime "obbligate" a tale scelta e purtroppo chi non ci sta, a volte, deve sacrificare la famiglia.

Angelo Borraccino

Field Operations | Strategy Operations Advisor | Financial Planning Analysis | Project Manager | System Integrator

8 anni

Credo che un buon professionista sia prima di tutto una persona con spessore ed esperienza umana, che si sia formato un sistema di valori, gli unici a consentirgli di orientarsi nella giusta direzione ogni volta che si trova di fronte ad una decisione difficile ed un territorio inesplorato. Sono contento che non sia un caso isolato. Abbiamo sicuramente bisogno di professionisti e dirigenti che siano prima di tutto persone complete, realizzate e serene.

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