Mancini è l'ambassador di cui avevamo bisogno. Ma ci è sempre stato così simpatico?
Campagna Regione Marche

Mancini è l'ambassador di cui avevamo bisogno. Ma ci è sempre stato così simpatico?

Roberto Mancini è certamente il volto di Euro2020. Un personaggio elegante, distinto, serio e sicuramente simbolo della rinascita di un gruppo di calciatori privo di individualità esaltanti. Nel 2006 avevamo Totti, Buffon, Toni, Del Piero; personaggi carichi di storia e di curriculum. Poi è stata la volta di Balotelli e ancora dopo, nostro malgrado, della brutta avventura con Ventura che ci ha portati verso il punto più basso.

Mancini ha cominciato anche in punta di piedi la sua esperienza come selezionatore tricolore ma sulle ali dell'entusiasmo è diventato una vera e propria star passando anche per un sapiente lavoro di "riposizionamento della sua immagine".

Il suo passato all'Inter

Come allenatore dell'Inter, in Italia, probabilmente non era risultato il più simpatico di tutti, anche lì autore di una grande rinascita del club, soprattutto durante la sua primissima esperienza nerazzurra, poco prima dell'arrivo di Mou.

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Ha fatto scuola sicuramente il suo battibecco con la giornalista Mikaela Calcagno durante un'intervista nella seconda gestione interista dove il tecnico di Iesi era risultato seccato e contrariato rispetto ad alcune domande, a suo dire, faziose della giornalista Mediaset. Il risultato: una serie di parole colorite contro la malcapitata che dovette quasi difenderela sua posizione e il suo ruolo di "faccio il mio mestiere".

Già poco prima avevamo assistito alla storica litigata con Sarri che ha tenuto banco a lungo con tanto di dibattito sull'omofobia figlia del più famoso dei "finocchi" rivolto dal toscano al nostro Mancini. In quel caso proprio Mancini si era già lungamente prodigato per difendere la sua morale ma soprattutto per precisare una visione di se stesso come professionista e come uomo con dei valori molto precisi: "persone come lui non dovrebbero essere nel calcio" diceva a valle dell'accaduto per poi chiudere con "in Inghilterra non avrebbe messo piede neanche nel campo d'allenamento" (anche se poi Sarri dopo qualche mese è diventato allenatore del Chelsea, ndr).

Gli albori e poi l'esperienza inglese al City

Dobbiamo scavare fino al 2001 per la "bellissima" stoccata Capello/Macini dove la conclusione lapidaria e reciproca dei due è stata molto chiara: "non ci stiamo simpatici".

Epocale la sua intervista alla seconda stagione al Man City puntando il dito contro uno svogliato Tevez: "he refused to play". In un'altra storica intervista inglese richiedeva a gran voce rispetto per il suo lavoro e per i suoi successi, senza mandarla troppo a dire.

Il manager e l'influencer

Diretto e schietto forse a tratti burbero ma specchio di una personalità forte che in questo momento sempre più viene ricercata sia in ambito manageriale, sia in ambito squisitamente sportivo per gestire da una parte un gruppo di diversi calciatori ma dall'altra anche per dare valore al brand "Nazionale Italiana". Mancini non piaceva a tutti ma le cose sono cambiate, figli soprattutto dei risultati esaltanti accompagnati a una dose di carattere che lo ha reso IL personaggio.

Ecco che si sono moltiplicate le collaborazioni dove il CT è divenuto il protagonista di campagne di pubblicità e marketing: da Poste Italiane alla campagna vaccinale fino alla multisoggetto della sua Regione Marche diventando la persona e il professionista più in vista di questo Europeo. Questi brand hanno investito sul team azzurro ma in modo particolare sulla personalità di Roberto Mancini.

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Ultimo tassello che completa il quadro di un Mancini 2.0, a tratti istituzionale a tratti superstar, c'è stato il suo lavoro sui social network con copywriting azzeccato, sagace e anche molto moderno. "Immagini che puoi sentire" diceva in uno dei suoi celebri post, così come l'augurio di buon compleanno a Gianluca Vialli in evidente stile Genz Z "Happy birthday bro". Nel contempo un sondaggio svolto durante questa competizione elegge Roberto Mancini anche l'allenatore più sexy di Euro2020 superando tutti i suoi colleghi: a una manciata di voti proprio da Southgate e Luis Enrique. Crescono anche i suoi follower e le sue statistiche su Instagram dove si attesta poco sopra gli 820.000 follower.

Uno scenario in piena salute per il nostro tecnico, figlio di un lavoro di posizionamento e di cura del suo personal branding fatto di fino e di giustezza posizionandolo come il nostro "miglior influencer", portavoce e "ambassador" dell'Italia, in Europa e nel mondo, con un fortissimo legale alle radici, al suo gruppo e al suo paese.

Che dire, bravi!

Davide Consonni

Proprietario presso Advanced Logic | E-commerce and Web Solutions

3 anni

Senz'altro.

Matteo Starri

Business Intelligence - Data Analytics - 3x Effie Awards

3 anni

Mai nella vita.

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