Margin Debt è long ma con rischi elevati

Margin Debt è long ma con rischi elevati

Il “margin debt” non è altro che l’effetto leva invertito, considerando che rappresenta quanto devi lasciare sul conto per aprire una pozione di valore maggiore della somma depositata. Considerando il rapporto tra margini e capitalizzazione di mercato, siamo su valori bottom assoluti o che non si vedevano da oltre 20 anni. Cosa significa? Il dato si può interpretare in vari modi.

Secondo il bravo analista Gaetano Evangelista il segnale è di bull market: “Persiste la disaffezione degli investitori nei confronti del mercato azionario. A riprova della persistente avversione al rischio, a gennaio il Margin Debt calcolato dalla FINRA è sceso ad un nuovo minimo ultraventennale. In rapporto alla capitalizzazione complessiva di mercato, il MD è sceso all'1.43%: il livello di ricorso alla leva finanziaria più contenuto dal 2002. Siamo sideralmente distanti dai livelli vertiginosi raggiunti in occasione dei massimi del 2007 e del 2000. Nonostante il munifico bull market ciclico in essere da oltre sedici mesi, parte del bull market secolare inaugurato fra poco esattamente 15 anni fa; la riluttanza degli investitori a comprare azioni mediante marginazione, ben evidenzia il muro di paura su cui si arrampica sicuro il Toro”.

Nei calcoli di Yardeni siamo addirittura a dei bottom assoluti, livelli mai visti dagli anni ’80. Però i grafici sopra proposti non danno una “trading rule” relativa al rapporto margini/capitalizzazione, un grafico più utile è sicuramente quello dei trend separati delle due voci a rapporto, come costruito sempre da Yardeni.

E’ evidente una certa correlazione del trend dei due grafici che trovano recessioni e relativi sell off azionari dopo una precedente salita robusta con alta pendenza. In questa fase storica sembra registrarsi una inversione della correlazione, con trend opposti delle due voci a rapporto, con apertura di un ampio gap grafico. E’ necessario cercare una ulteriore lettura dei dati.

Se si analizza il solo trend dei margini, però su scala logaritmica, si osserva come i tempi di raddoppio dei margini si allunghino sempre più e che attualmente è ripartito a novembre 2022 un trend rialzista (con pendenza minore rispetto al passato) ancora in corso il cui destino è legato ai due seguenti probabili scenari: a) prosegue con inclinazione minore al passato la salita (risk on) b) rompe al ribasso l’attuale tendenza per tornare al test della trend line blu di lungo periodo (risk off). Nessuno sa cosa accadrà, magari inizierà un mercato in range laterale per parecchi mesi, ma avere degli elementi di lettura può aiutare nella operatività sia per il timing che per le size, ottimizzando il money management.     

gennaccari@privatescf.it

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