Business Intelligence e Supply Chain

Business Intelligence e Supply Chain

Buona giornata, con oggi, con alcuni di Voi inizierò a condividere, periodicamente, alcuni spunti (pillole) di riflessioni e alcune “best practice” di successo in tema di SUPPLY CHAIN. In un contesto aperto orientato a comprendere… il primo passo per decidere

Seguitemi e se volete condividere il vostro pensiero scrivetemi!


Pillola#2: APPROCCIO OLISTICO NEL SALES&OPERATION PLANNING

Avere sempre la merce giusta, nella quantità corretta, al momento giusto e nel posto giusto rappresenta, di fatto, una grande sfida: da un lato, i clienti richiedono un alto livello di capacità di consegna, tempi rapidi e puntualità. D‘altra parte, la gamma dei prodotti sta diventando sempre più diversificata. Che cosa si dovrebbe produrre e in quale quantità? E le scorte, la capacità produttiva e logistica sono sufficienti per raggiungere lo scopo?

Il Demand Planning basato sul forecast sta diventando così il punto di partenza cruciale per la pianificazione operativa in azienda. Le esigenze dei clienti e la domanda risultante devono essere al centro della pianificazione delle vendite e dell‘approvvigionamento. Una volta che questi sono stati quantificati e previsti per il futuro, iniziano momenti di tensione e di disallineamento tra vendite, product management, procurement, produzione e logistica. Per la direzione, il compito principale è trovare la giusta corrispondenza tra domanda e offerta e attuare tutte le misure necessarie per ottenere un equilibrio tra queste due.

Pertanto, per bilanciare domanda e offerta e per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario un processo coordinato tra tutti i reparti coinvolti e una totale comunicazione all‘interno del team. Nasce quindi la necessità di predisporre una piattaforma che supporti l’azienda in entrambi i requisiti: allineare le decisioni strategiche preliminari e fornire strumenti integrati a tutti gli stakeholder all’interno della supply chain (ad esempio per la pianificazione delle vendite, della produzione e la pianificazione logistica, ecc.). Questi danno loro il supporto di cui hanno bisogno per i loro compiti quotidiani e in generale per l’intero processo, oltre al coordinamento all‘interno della squadra.

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Pillola#1: LO STATUS QUO

Sono ancora tante oggi le aziende che gestiscono la pianificazione delle vendite, della produzione, logistica e pianificazione finanziaria, secondo una logica a “compartimento stagno”; quindi tipicamente queste aree non sono interconnesse tra loro in modo sistematico, ma al massimo sono collegate esclusivamente dal fattore umano. Ciò porta inevitabilmente alla dipendenza di singoli collaboratori, secondo un approccio destrutturato e “casuale”. Molte aziende, inoltre, utilizzano ancora fogli di calcolo o in alcuni il sistema ERP come soluzione universale per la pianificazione.

Ma quanto ha senso questa forma di pianificazione? E quali sono i limiti?

Il livello di complessità nella gestione delle aziende è in costante aumento. L’economia, infatti, è oggi in uno stato di profondo cambiamento strutturale, soprattutto dal lato della domanda. La multicanalità, tipica delle strategie distributive attuali – dalla vendita all‘ingrosso, al dettaglio o all’e-commerce - rende difficile il riuscire a tenere traccia della domanda da parte del mercato, in modo standardizzato e strutturato, mentre, al contempo, la varietà dell’offerta è in forte e progressivo aumento. Numerose aziende offrono i loro prodotti in diverse versioni, tipologie e modalità.

Nel complesso, oggi, valutare e intercettare la domanda dei propri clienti è molto più difficile di qualche anno fa.

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Omer Dafan

Business Marketing and Sales manager

1 mese

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