Mediterraneo
Con un mal contato 25% del mercato turistico globale, il Mediterraneo rappresenta ancora l'area di riferimento dei sogni di viaggio dell'umanità. Le ragioni sono molte, ma la radice è unica: l'immenso potere di attrazione di un'area che si connatura dalla bellezza dei paesaggi, dalla diversità dei gusti e dei profumi, dalla mescolanza delle culture e delle popolazioni.
Cairo, Gerusalemme, Atene, Cartagine, Roma, Istanbul, Venezia, Firenze, Marsiglia, Barcellona: si può partire da queste 10 città per riuscire a ripercorrere la storia della civiltà umana, non solo occidentale, nel corso dei millenni. Fino ad arrivare ai giorni attuali, dove sebbene i grandi poli economici e finanziari si siano spostati in altre aree, il bacino Mediterraneo rimane al centro dell'attenzione della politica e dell'interesse mondiale.
Negli ultimi anni è evidente l'opposta dinamica che ha caratterizzato le sue due sponde: quella africana e mediorientale, in continuo conflitto e tensioni ancora irrisolte, e quella europea che, pur fronteggiando numerosi problemi economici e sociali acuiti con la crisi del 2009, è ancora un luogo che garantisce qualità della vita, benessere, sicurezza.
E' ai miei occhi particolarmente difficile comprendere come i paesi europei riescano a ospitare centinaia di milioni di visitatori - paganti - mentre non trovino un modello efficace e replicabile per gestire l'accoglienza di alcune decine di migliaia di persone in viaggio verso una nuova vita.
Le parole e immagini del Mediterraneo di oggi non solo quelle delle coste tanto diverse, del sole, dell'arte e architettura, dell'eccellenza in campo enogastronomico, dell'innovazione e delle radici del pensiero e di valori di umanità. Sono scontri politici, monumenti distrutti, campi profughi, barconi carichi di gente e cadaveri in fondo al mare.
Quanto tempo ancora dovremo attendere prima che questo abbia un termine?