Mi insegni a parlare?
Tutti noi con i nostri comportamenti comunichiamo, ma, spesso, decidiamo di farlo in modo problematico, così come tale decisione la prendono i nostri bambini.
La soluzione è che possiamo insegnare ai bambini modi nuovi, quindi non problematici, per comunicare i loro bisogni di attenzione, di ottenimento di un premio o di un'attività a loro gradita, di evitamento di una richiesta.
Per fare ciò è necessario che siamo disposti a cambiare, a crescere assieme alle piccole persone di cui ci prendiamo cura.
"Una categoria di comportamenti incompatibili che vale senz'altro la pena di rinforzare è quella dei cosiddetti comportamenti comunicativi" (Nisi A., Ceccarani P., p.33).
E' necessario, in questo caso, agire PRIMA che si verifichi il comportamento problematico, unitamente alla PROGRAMMAZIONE DELL'AMBIENTE.
Vi ricordate il rinforzo negativo? Tramite i suoi comportamenti di fuga (mal di pancia, mal di testa, il mettersi a piangere ...) il bambino riesce a ottenere la cessazione di una richiesta esterna per lui spiacevole.
📎 Facciamo un altro esempio!
Immagina un bambino che, dopo che gli è stato affidato un compito nuovo, guarda il materiale con perplessità, si mette a piangere e lo lancia lontano.
🙋 Cosa ci sta comunicando con il suo comportamento?
"Non ce la faccio"! "Ho bisogno di aiuto"!
Allora insegnamogli a comunicarlo con le parole in modo appropriato.
Una possibile procedura è questa:
1) Programmazione dell'ambiente. Non va smesso di proporre qualcosa di nuovo e leggermente difficile per il bambino, altrimenti non c'è crescita. ⚠️ Dopo la proposta si rimane lì vicino ad osservare quello che succede.
2) Agire prima del comportamento problematico. Dopo i primissimi cenni di insofferenza del bambino 😢 è importante mettersi di fronte a lui, in modo dolce ma fermo, e dirgli: "Chiedimi, mamma/maestra aiutami!".
3) Aiutare il bambino dopo la sua richiesta. Inoltre, gratificarlo e rinforzare, in questo modo, l'apprendimento di una nuova possibilità comunicativa (⚠️ incompatibile a quella problematica). Rinforzare significa fare in modo che questa si ripeta nel tempo.
All'inizio il bambino sarà un po' perplesso quando gli verrà proposto di usare questo nuovo comportamento comunicativo, ma poi, 9 volte su 10, la frase la ripeterà. Per far si che apprenda questo modo di esprimersi e che lo usi quotidianamente, è necessaria la nostra costanza ( = ripetere i 3 punti di cui sopra, adattandoli al nostro ambiente e alla nostra personalità). Senza la ripetizione (⚠️ non la fa quasi nessuno) nessun nuovo apprendimento può avvenire in noi e quindi i bambini, non osservando il nostro esempio, non saranno spronati ad agire in modi diversi da quelli abituali e, soprattutto, non problematici.
Questa procedura può essere usata sia per i modi di fare disadattivi indicanti lo scopo di evitare una richiesta esterna, sia per quelli che mirano all'ottenimento di attenzione e/o di un premio.
Sottolineiamo nuovamente che ogni nuova abilità richiede un buon numero di rinforzi per essere appresa e mantenuta, ovvero è necessario gratificare con lodi fisiche e verbali i comportamenti comunicativi idonei messi in atto dal bambino.
Dopo qualche settimana di duro lavoro si vedranno i primi risultati.
"Capita spesso che certi bambini distruggano le cose perchè non sanno giocare, nè utilizzare costruzioni, puzzles o altri giocattoli. Altri litigano o picchiano i fratelli o i compagni perchè non hanno mai imparato ad interagire chiedendo, spiegando, parlando con gentilezza. Altri ancora possono imbizzarrirsi quando non riescono ad aprire una porta o a slacciare un bottone o a mettersi le scarpe. In questi casi, e in molti altri, insegnare l'abilità giusta può risolvere molti problemi" (Nisi A., Ceccarani P., pp. 36-37).
💬 Come considerazione finale propongo i seguenti interrogativi: di quale stile comunicativo vogliamo essere un esempio per i bambini❔ Di quello repressivo (= urla, punizioni) o di quello collaborativo (= ti spiego e poi ti gratifico quando mi chiedi qualcosa in modo idoneo)❔
📖 Sarei felice di conoscere la tua scelta.
Luciana - 📱 3281556141 📧lucianapellizzato@gmail.com
Riferimenti bibliografici: Nisi A., Ceccarani P., Il comportamento e le sue conseguenze pp. 33 - 37.
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