Monopattini in Sharing SI o NO: il referendum di Parigi del 2 aprile 23
Fra meno di un mese, il 2 aprile 2023, i cittadini parigini verranno chiamati a votare per dichiararsi favorevoli o contrari alla presenza dei #monopattini in #sharing nella capitale francese.
Quali sono le cause e in che contesto avverrà la votazione?
Proprio ieri è andato in onda il webinar gratuito “Città a due ruote nel futuro dell’Europa: Parigi sempre più sostenibile” organizzato da LEN Learning Education Network all’interno della rassegna di webinar gratuiti 100e20.
Durante l’incontro abbiamo avuto il piacere di intervistare Veronica Gennari , giornalista e corrispondente francese di The Bottom Up che ci ha fornito, a seguito di alcuni suoi approfondimenti, un quadro ben dettagliato del nuovo plan vélo di Parigi che la sindaca Hidalgo, grazie al suo secondo mandato, sta portando avanti ormai dal 2015: un progetto che sta, di anno in anno, cambiando definitivamente l’assetto della viabilità della capitale europea.
Gennari ha avuto modo di intervistare Christophe Najdovski, assessore alla mobilità del Comune di Parigi dal 2014 al 2020 che durante il primo plan vélo ha spinto fortemente verso una nuova concezione di mobilità: ridurre drasticamente il numero di autovetture private e “spostare” tutti in #bicicletta, incentivando l’acquisto di mezzi di mobilità dolce.
Tra le varie attività realizzate ricordiamo l'allungamento e la messa in sicurezza delle piste ciclabili e la predisposizione di altri 50 km di piste provvisorie definite “coronapiste”, pensate per promuovere nuovamente la circolazione in bicicletta all’uscita dal primo lockdown post Pandemia.
Già nel 2020 Parigi ha registrato un +60% di utilizzo delle biciclette rispetto al 2019.
Nel 2021 Nathalie Daclon, funzionaria comunale della mission vélo di Parigi dichiara definitivamente: l’obiettivo del progetto è quello di rendere Parigi 100% ciclabile.
Non sono mancate, ovviamente, le contestazioni da parte dei sostenitori più accaniti del mondo automotive ma anche dai commercianti e paradossalmente, come segnalato da Gennari, dalle associazioni ciclistiche che lamentano la mancata sicurezza delle piste.
Oggi, o meglio, fra meno di un mese, il 2 aprile 2023, i cittadini parigini verranno chiamati a votare per dichiararsi favorevoli o contrari alla presenza dei #monopattini in #sharing nella capitale francese.
Nonostante il contesto delineatosi e la forte propensione alla transizione verde, la Sindaca di Parigi Anne Hidalgo, in un’intervista al primo quotidiano della Capitale, si è apertamente dichiarata favorevole ad un divieto di questa tipologia di mezzi in sharing ma rispetterà comunque la decisione dei cittadini che ne risulterà dal referendum.
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La netta posizione della Sindaca è dovuta ad una situazione molto delicata in termini di sicurezza per coloro che fruiscono di questo servizio e in generale per gli abitanti parigini; situazione delineatasi a causa dell’incuranza di alcuni utilizzatori delle regole della strada: dai parcheggi “selvaggi” in zone in cui non sono consentiti, all’abbandono dei mezzi in parchi o addirittura nella Senna, fino all’utilizzo spericolato dei monopattini anche sui marciapiedi.
In diverse circostanze la Sindaca si è espressa negativamente nei confronti delle società che gestiscono i mezzi a Parigi chiedendo immediati provvedimenti e annunciando, per i cittadini, la predisposizione di un "codice della strada" ad hoc da implementare entro l'estate del 2023.
Le tre società in questione che gestiscono i quasi 15 mila mezzi nel territorio parigino hanno proposto diverse iniziative e soluzioni, tra cui la proposta di immatricolazione dei monopattini e la registrazione degli utilizzatori dei servizi al fine di risolvere i numerosi problemi sorti negli ultimi mesi.
A Parigi, il #referendum darà ragione ai sostenitori di questa alternativa di mobilità sostenibile o ai cittadini in disaccordo con la presenza di questi mezzi sul territorio?
E in #Italia? Il monopattino in sharing è considerato una risorsa o un problema?
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Per approfondimento
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