THE MORNING BRIEFING.
AZIONARIO, OGNI GIORNO NUOVI MASSIMI.
In attesa di ricevere ancora dati sulle trimestrali delle aziende Usa, del Pil e delle spese dei consumatori, i mercati azionari Usa proseguono nella loro lenta ma inesorabile salita, con mezzo mondo che resta a guardare incredulo le performance dei listini statunitensi. Wall Street, ieri, ha chiuso con il Dow Jones ha chiuso a +0.36% mentre l’S&P ha fatto registrare un + 0.22%. Anche il Nasdaq ha chiuso positivo con un +0.32%. Tra le trimestrali spicca il 6% di United Airlines dopo i risultati positivi, che hanno contribuito a sollevare tutto il comparto delle altre compagnie aeree. Negli altri mercati e asset, a dire la verità ieri, non è accaduto granch granchè, questo va ricordato, con i rendimenti dei titoli di stato Usa sotto al 4.1%, mentre sui cambi pochissimi movimenti e bassa volatilità.
BOJ, TASSI FERMI E POLITICA INVARIATA.
La Boj ha lasciato i tassi invariati a -0.1% cosiì come quelli dei rendimenti dei titoli decennali intorno allo 0%, con voto unanime, e mantenendo anche aperto il Qqe che però non ha causato la caduta dello Jpy, che, seppur inizialmente era sceso con UsdJpy tornato sopra quota 148.60, poi si è leggermente ridimensionato. Ora il prezzo naviga intorno a 148.15 area, stabile in mezzo al trading range della notte. Sempre per quanto riguarda la decisione della Boj, bisogna ricordare che la banca centrale ha tagliato le stime sull’indice dei prezzi al consumo, portandole al 2.4% rispetto alla precedente rilevazione di +2.8%, e spiegandone il calo attraverso la discesa dei prezzi del greggio come principale motivazione. Per il 2025 la Boj si aspetta una inflazione intorno all’1.8%. Tagliate anche le previsioni del Pil all’1.8% nel 2023 rispetto al +2% atteso e al +1.2% per l’anno in corso. Ueda ha dichiarato di non vedere alcuna necessità immediata per modificare l’atteggiamento accomodante attuale. La borsa giapponese ha reagito positivamente, trascinando con se gli altri mercati asiatici.
VALUTE POCO MOSSE.
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Pochi movimenti sui cambi, con l’EurUsd nel trading range di 40 pips e candele inside di compressione di volatilità. La ragione è legata all’incertezza che continua a regnare relativa alle tensioni internazionali che sostengono il dollaro come asset rifugio, mentre sugli altri mercati, questa tensione latente si sente meno. Il Cable, anch’esso stabile in pochi pips tra 1.2690 e 1.2735. EurGbp ancora sotto pressione a ridosso del supporto di 0.8550, incapace di violare 0.8585 area. EurJpy in consolidamento tra 160.50 e 161.50. Franco svizzero stabile contro Euro a 0.9450 così come rispetto al biglietto verde, con oscillazioni contenute in 30 pips tra 0.8670 e 0.8700. Oceaniche tendenzialmente ancora deboli ristretto range e con volatilità compresa tra lo 0.40 e 0.50 per cento. Dello Jpy abbiamo già detto nel paragrafo relativo alla decisione della Boj
YUAN IN RECUPERO.
Sempre relativamente i cambi, segnaliamo che lo Yuan si è apprezzato del 7% sul dollaro, dopo che la Pboc ha promesso di stabilizzare i mercati dei capitali. Sembra che il Governo voglia aiutare a sostenerlo attraverso la distribuzione di 2 mila miliardi di Yuan, pari a circa 280 miliardi di dollari, distribuiti su conti offshore, per acquistare azioni e risollevare la borsa. Si tratta evidentemente di una iniezione di liquidità pari ad un taglio del costo del denaro. UsdCnh sceso da 7.23 a 7.17 in 4 sedute, un movimento chiaro che va nella direzione del risk on. Seguirà anche il UsdJpy ? Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani analista ActivTrades
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