MSC entra nel mondo del rimorchio
La recente acquisizione da parte di MSC del 100% del capitale di Rimorchiatori Mediterranei S.p.A., offre una serie di punti interrogativi ed altrettanti spunti di riflessione sul futuro dei servizi di rimorchio portuale e sull’applicazione del Regolamento (UE) 2017/352 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 febbraio 2017, che istituisce un quadro normativo per la fornitura di servizi portuali e norme comuni in materia di trasparenza finanziaria dei porti.
Il Regolamento stabilisce i requisiti minimi per la fornitura dei servizi e prevede che gli stessi possano essere assegnati con procedure ad evidenza pubblica o dall’Ente gestore del porto in regime di in-house providing.
Nessuna disposizione specifica sul tema della concorrenza o su limitazioni alla titolarità.
Nel quadro di una legittima strategia aziendale, che mira all’integrazione verticale dei servizi alla merce nella filiera del trasporto, dei servizi ai passeggeri e delle attività accessorie, MSC ha ampliato l’offerta dei servizi dall’attività armatoriale per le merci offrendo soluzioni logistiche integrate con terminal container, stazioni marittime, servizi camionistici e ferroviari e da ultimo investendo nel rimorchio portuale.
TIL per i terminal merci, Medway, Medlog per la logistica integrata, MSC Cruise per i passeggeri, Medtug per il rimorchio sono le sigle che negli anni sono nate dalla casa madre Mediterannean Shipping Company S.A..
E cosi la Società è presente praticamente in tutti i porti italiani, traendo ricavi dai terminal che gestisce o di cui si limita a trarre provento dalla ripartizione degli utili ai soci.
A Genova con Calata Bettolo, La Spezia con il 40% in LSCT, Livorno, e giù per lo stivale sino a Gioia Tauro con MCT al 100%, ormai feudo incontrastato e porto monocliente, per risalire sino a Venezia e Trieste, sia nel settore merci che passeggeri, MSC ha alzato un muro di contenimento italo-svizzero, a difesa degli interessi dagli attacchi dei competitor, che nemmeno il più estremo dei nazionalisti avrebbe potuto sperare o anche solo immaginare.
Limitando così l’analisi al nostro Paese, MSC controllerà a breve anche il servizio di rimorchio in concessione nei porti di Gioia Tauro, con Con.Tug S.r.l., Genova, Trieste, Salerno, Augusta, Siracusa, Catania, Messina, Milazzo e Pozzallo con Rimorchiatori Mediterranei S.p.A.
Nel pieno rispetto della normativa e sotto il controllo e la viglianza delle Capitanerie di Porto le tariffe ufficiali saranno puntualmente applicate a tutte le navi, senza distinzione di proprietà o armamento, ma è di tutta evidenza che MSC godrà di indubbi vantaggi economici a livello di gruppo rispetto a tutte le altre Compagnie, visto che la marginalità generata dal servizio di rimorchio compenserà le spese per il servizio.
Si creerà una forte disparità di trattamento e delle condizioni di accesso al mercato in tutti quei porti in cui MSC eserciterà il servizio di rimorchio, potendo ridurre le tariffe per le merci imbarcate o per i passeggeri, rispetto a tutte le altre compagnie per cui il servizio di rimorchio rimarrà un costo puro.
Meno rilevante nell’immediato l’aspetto concorrenziale visto nei singoli porti il servizio verrà assegnato con procedure ad evidenza pubblica, le unità continueranno ad essere assegnate al singolo porto, così gli equipaggi, ma ugualmente preoccupante il fatto che il servizio di rimorchio in Italia si avvii verso il monopolio e nulla esclude che le società possano essere oggetto in futuro di una fusione.
Il Regolamento emesso nel 2017, art. 20, prevede una verifica sull’efficacia, entro il 24 marzo 2023 la Commissione dovrà presentare una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio sul funzionamento e sugli effetti dell’impianto normativo, resta da chiedersi se l’elaborato vorrà tener conto delle ultime acquisizioni.
Nel frattempo sul fronte delle autorità vigilanti nessuna reazione, trattandosi di servizi in concessione le modifiche dell’assetto societario dovrebbero essere oggetto di valutazione dell’Ente concedente, in questo caso delle Capitanerie di Porto, analogamente l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato avrebbe le competenze per aprire un’istruttoria per valutare quanto la concentrazione dei servizi in capo ad un unico o ad un prevalente soggetto sia compatibile con le disposizioni in materia di concorrenza e libero accesso al mercato, anche l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, non fosse altro che per giustificare la propria esistenza ed il proprio costo, potrebbe avere voce in capitolo.
Sempre che non vogliano seguire da buone sorelle l’esempio di ANAC che dopo aver tessuto con successo trama e ordito in materia di pantouflage o sliding doors, in un noto caso, ha provveduto a disfare la propria tela, novella Penelope, quando è stata investita degli oneri applicativi della propria decisione e delle conseguenti responsabilità.