Nanox, un salto quantico nella diagnostica? Alla scoperta della promessa di Ran Poliakine

Nanox, un salto quantico nella diagnostica? Alla scoperta della promessa di Ran Poliakine

Da 1 / 3 milioni di dollari a 10.000 dollari.

Da circa 2 tonnellate a più o meno 70 kilogrammi.

Tutto qui? No, a quanto pare Nanox.ARC, un sistema diagnostico radiografico di nuova concezione è in grado di esporre le persone ad una frazione dei raggi X associati alle operazioni compiute con i dispositivi tradizionali che troviamo negli ospedali e centri diagnostici di tutto il mondo.

Come? Con una tecnologia sviluppata in 9 anni di lavoro (anche se le ricerche sulle tecnologie alla base di questa rivoluzione vanno avanti da più di 15 anni, con investimenti davvero ingenti), da quando l'azienda è stata fondata tra Israele e Giappone nel 2011: grazie ad un modalità radicalmente differente di generazione dei raggi X, il sistema Nanox.ARC permette quelle differenze epocali di costo, peso ed efficienza.

Il fondatore di Nanox, Ran Poliakine, è un inventore e imprenditore seriale israeliano: tra le sue creature c'è anche Powermat, un'azienda pioniera della ricarica wireless con più di 100 dipendenti.

Come funziona questa "magia"? In questo video (disponibile sul sito dell'azienda) c'è una spiegazione semplificata:

Troppo bello per essere vero?

Forse, ma tra i finanziatori, con decine di milioni di dollari investiti (alla data il totale è di circa 80 milioni), ci sono realtà come Foxconn e FujiFilm, non proprio gli ultimi arrivati in campo di sistemi di diagnostica medicale.

A questi si è aggiunta anche SK Telecom, il gigante delle telecomunicazioni sud coreano. La spiegazione è presto detta: ogni scansione arriva a pesare diverse decine di gigabyte e la sua trasmissione in remoto ai data center dove può venire analizzata - anche grazie all'impiego di sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale di terze parti - richiede connessioni ad alta velocità, ed un'applicazione come questa va a nozze con il 5G.

L'economicità dell'hardware ha portato quest'azienda ad immaginare un modello di business "pay per use", con un costo a scansione che vuole permettere di raggiungere un obiettivo davvero ambizioso: una scansione per ogni paziente sintomatico ogni anno (1x1x1 initiative).

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Grazie a questa iniziativa, sarebbe possibile per lo stesso paziente ottenere in automatico un paragone anno dopo anno con le scansioni degli anni precedenti, intercettando eventuali neoplasie in sviluppo sul nascere e potendo quindi intervenire per tempo.

Si tratta di un potenziale diagnostico radicalmente diverso rispetto all'attuale, in grado di cambiare le aspettative di vita di milioni di persone.

Le dimensioni ridotte (si tratta di un lettino da 70 kg) unite alla disponibilità di reti mobili ad alta velocità (come il 5G) permettono di posizionare questi dispositivi in ogni dove, anche in mobilità (come ad esempio in un'ambulanza) ed il piano di sviluppo da qui ai prossimi anni prevede infatti l'installazione di almeno 15.000 unità in tutto il mondo.

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E in Italia? Grazie ad un accordo appena annunciato (la data del comunicato stampa è l'8 giugno 2020) con Promedica Biolectronics, importante azienda italiana attiva da 25 anni nel campo della strumentazione diagnostica, ne stanno per arrivare 500.

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Cosa manca affinché la rivoluzione della diagnostica possa avere inizio? L'approvazione degli enti regolatori dei diversi Paesi in cui questo dispositivo dovrà essere impiegato.

Non si tratta di un processo breve e l'effettivo avvio delle operazioni sui principali mercati, Italia inclusa, potrebbe essere distante ancora uno o più anni.

La scommessa di Ran Poliakine e di tutti quelli che hanno investito e stanno investendo in questa impresa non è da poco: rendere possibile un accesso facile ed economico a questo tipo di diagnostica è davvero un salto quantico per la medicina predittiva.

Pensiamo solo alle liste d'attesa e ai costi per un qualsiasi mammografia o angiografia o ancora, qualsiasi altro esame che dipenda dall'emissione di raggi X: nel mondo prospettato da Nanox tutto questo cambia radicalmente, in quanto ci viene offerta la possibilità di "fotografare" ogni anno il nostro corpo.

Se poi ragioniamo sulla ricchezza collettiva nell'avere a disposizione le analisi di così tante persone ed il potenziale per la ricerca di cure alle patologie più svariate, gli scenari che si prospettano sono ancora più "fantascientifici", e su questo termine ci soffermiamo, perché per vedere il dispiegarsi degli effetti di tutto questo, dobbiamo aspettare ancora un po'.

Dobbiamo vedere il sistema approvato dagli enti preposti nelle varie parti del mondo, così come dobbiamo vedere pubblicate sulle principali riviste di settori le comparative sulle analisi effettuate con questa tecnologie rispetto a quelle effettuate con tecnologie tradizionali.

Se e quando tutto andrà secondo i piani di Ran Poliakine, beh, di sicuro il suo è un nome che non ci scorderemo.

Ran Poliakine


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