NOI SIAMO ITALIA
Gilberto Gil e la nipote cantano "Nel blu dipinto di blu"

NOI SIAMO ITALIA

Una riflessione su questo video, che trovo a suo modo struggente. Un ragionamento che vuole tralasciare le implicazioni emotive generate dalla tenerezza del rapporto nonno-nipote, dalla popolarità del chitarrista in questione, dalla bellezza della canzone e dal momento storico particolarmente delicato che stiamo vivendo, e concentrarsi solo sulla frase finale: "Noi Siamo Italia!"

Non "siamo italiani" o "amiamo gli italiani" e neppure "amiamo l'Italia". No, semplicemente "Noi Siamo Italia!"

Può essere interessante cercare di capire cosa c'è dietro a un'affermazione così poco intuitiva, appariscente, apparentemente errata. E può essere utile provare a allargare il nostro punto di vista per abbracciare con uno sguardo più ampio tutto ciò che potrebbe significare.

Forse "essere Italia" vuol dire essere nati entro confini i politici di una nazione chiamata Italia, oppure da genitori che ne hanno la cittadinanza? O magari significa avere un insieme di elementi valoriali, culturali, linguistici, cognitivi e comportamentali tipici di una certa zona del mondo? Non saprei dirlo con precisione.

Spesso però, chi in Italia ci è nato rifugge entrambe le ipotesi: è indignato quando lo si relega entro determinati confini, impedendogli di considerarsi cittadino del mondo, ed è infastidito quando lo si cristallizza entro determinati cliché "pizza-amore-volare", impedendogli di esprimere altri modi di essere, vivere e esprimersi.

In realtà forse esiste un unicum di ingredienti che sono riconosciuti trasversalmente e universalmente e che consentono di poter dire "Io Sono Italia" a chiunque li senta come propri.

"Essere Italia", indipendentemente da dove si sia nati e a quale cultura si appartenga, potrebbe significare sentire come propri alcuni modi di essere, che assumono valore e significato solo se visti da lontano e avvicinati per scelta e non per caso o per imposizione. Forse affermare di "essere Italia" significa, nel bene o nel male, anche sentire di appartenere a uno spazio dell'anima antico e ricchissimo di colori, e volerlo preservare, come si preservano le biodiversità.

Forse la responsabilità di gran parte del mondo è di conservare questo miracoloso e mitico (nel senso proprio del termine) melting-pot storico, culturale e artistico che è l'idea di italianità, di difenderlo dagli italiani stessi e di continuare a metterlo a disposizione di tutte le altre esperienze umane.

Grazie a Gilberto Gil e alla sua nipotina con i capelli blu, per il loro "essere Italia", e grazie per averlo condiviso.


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