Non sottovalutare mai i segnali di pericolo che ti avvisano quando la tua impresa sta per andare in crisi di liquidità

Non sottovalutare mai i segnali di pericolo che ti avvisano quando la tua impresa sta per andare in crisi di liquidità

La gestione finanziaria di una piccola media impresa è, tra le azioni più rilevanti, quella che permette ad ogni attività imprenditoriale o professionale di evitare lo stato di crisi e di crescere in modo sano ed equilibrato nel tempo.

Per un imprenditore o un professionista che vuole far crescere la sua attività, imparare ad avere una corretta gestione finanziaria è tanto importante quanto saper vendere o fare marketing.

Tuttavia la gestione finanziaria viene spesso percepita come una competenza complicata o noiosa. Addirittura la stragrande maggioranza degli imprenditori erroneamente pensa che possa essere una pratica delegabile al commercialista.

Per inquadrare meglio il problema è sufficiente dare un'occhiata alle statistiche: una pessima (o addirittura assente) gestione finanziaria è la principale causa di chiusura delle attività, o in molti casi, crea gravi problemi di indebitamento.

In realtà, il vero danno occulto causato da una pessima o assente gestione finanziaria è la perdita da parte dell'imprenditore di molte opportunità di crescita e di sviluppo per la sua attività.

Sulla base della mia ventennale esperienza nel campo imprenditoriale, posso tranquillamente confermare che in mancanza di una gestione finanziaria è talvolta difficile (se non impossibile) disporre delle risorse finanziarie necessarie a pianificare gli investimenti destinati alla crescita della propria attività.

Per fartela breve, non dedicare tempo alla gestione finanziaria comporta costi enormi, sia in termini di rischi che in termini di mancate opportunità.

Quando si parla di gestione finanziaria si crea talvolta parecchia confusione. Si confonde la gestione finanziaria con quella economica, o peggio ancora, con quella fiscale.

Mentre la gestione economica si occupa dei costi, dei ricavi e della marginalità di una attività imprenditoriale o professionale, la gestione finanziaria si occupa delle entrate e delle uscite.

Per essere più preciso: “ la gestione finanziaria è la capacità di conoscere, prevedere e correggere le entrate e le uscite di una attività, quindi degli incassi, dei pagamenti e conseguentemente della liquidità disponibile, anche a livello di previsione. ”

Si dispone quindi di una gestione finanziaria quando, ad esempio, si è in grado di calcolare il saldo del proprio c/c aziendale con almeno 2 o 3 mesi di anticipo, prevedendo quindi eventuali mancanze di liquidità con largo anticipo.

Al contrario, non si dispone di una adeguata gestione finanziaria quando ci si accorge di aver bisogno di liquidità con un preavviso molto breve, magari di pochi giorni.


Quando la tua azienda sta andando in crisi di liquidità, ci sono dei segnali di allarme che ti avvisano.


Tra qualche paragrafo ti elencherò i principali segnali di pericolo che ti avvisano se stai andando in crisi di liquidità e ti spiegherò perché non puoi assolutamente permetterti di sottovalutarli!

Nella gestione dell'attività di una piccola media impresa, in realtà, esistono moltissimi segnali di alert che avvisano l’imprenditore quando ha bisogno di dedicare più tempo ai numeri e di adottare un metodo per gestire meglio la liquidità della sua impresa.

Purtroppo moltissimi imprenditori o professionisti sottovalutano questi segnali oppure cercano addirittura di ignorarli, confondendoli con problemi del tutto temporanei o di poca importanza.

Di fatto esistono dei momenti particolari nella vita aziendale o professionale in cui potrebbe essere del tutto normale trovarsi a corto di liquidità, pertanto la convinzione diffusa è che non dovrebbe essere necessario preoccuparsi più di tanto per una carenza temporanea di denaro.

Tuttavia questi dovrebbero essere momenti da monitorare con molta attenzione, come ad esempio la fase di start-up di una nuova iniziativa imprenditoriale, la fase di crescita importante, le fasi di lancio di nuovi prodotti o di ingresso in nuovi mercati, oppure i periodi di forti investimenti per innovare la struttura.

In tutti gli altri casi invece, la carenza di liquidità potrebbe nascondere un declino strutturale dell’attività professionale o imprenditoriale. Questo declino deve essere subito inquadrato perché richiede interventi immediati sulle eventuali problematiche che potrebbe generare.


Fatta questa premessa, ora ti svelo i principali segnali di pericolo in ordine di gravità:


1. Ti mancano spesso i fondi per pagare regolarmente gli F24 ordinari

In questo caso non mi riferisco ad un breve momento di difficoltà, che ti costringe al rinvio nel breve termine del pagamento delle imposte o dei contributi, ma mi riferisco ad una permanente incapacità di regolarizzare i pagamenti nei confronti dell’erario o degli enti previdenziali.

Se questa tua difficoltà si ripete nel tempo, significa che il tuo business ha una grave incapacità di generare la liquidità necessaria a sopravvivere.

Molto spesso, in queste circostanze con carenza di liquidità, si tende a dare la colpa a fenomeni esterni come i ritardi negli incassi dei clienti, la crisi, l'elevata pressione fiscale e altro ancora. Per carità, ognuno di questi fenomeni incide negativamente sul cashflow, ma una carenza strutturale di liquidità dipende molto spesso da un business debole che ha ben altri problemi.

Ad esempio, il fatto di lavorare con clienti che hanno sempre difficoltà a pagare, dipende anche dalla capacità dell'imprenditore o del professionista di avere una strategia di marketing tale da portarlo a vendere ad un tipo di clientela che possa pagare regolarmente le fatture.


2. Hai frequenti difficoltà e ritardi con i pagamenti dei fornitori

Per gli stessi motivi elencati sopra, le difficoltà si estendono in modo ripetuto ai pagamenti dei fornitori. Questo fenomeno diventa particolarmente grave quando non sei in grado neanche di pagare regolarmente quei fornitori che sono strategici per il funzionamento della tua attività, cioè quei fornitori senza i quali si ferma la produzione dei tuoi prodotti o l'erogazione dei tuoi servizi.

Anche in questo caso, se il fenomeno non è legato ad una difficoltà specifica (ad esempio un cliente importante che ritarda i pagamenti) ma è una difficoltà strutturale, ecco che allora è essenziale capire immediatamente da dove nasce la problematica per porre subito rimedio.

Inoltre occorre tenere presente che nei due casi sopra (carenza costante di liquidità che impedisce di pagare regolarmente imposte/contributi e fornitori) spesso la soluzione non è solo finanziaria (ad esempio ho bisogno di un ulteriore debito o di aumentare i fidi bancari) ma di impostazione generale del business (business model) o di posizionamento sul mercato (strategia di marketing, scelta della tipologia di clientela, capacità di acquisire clienti, etc).


3. Superi spesso i fidi bancari

Nei casi meno gravi, la mancanza di liquidità o di un efficace sistema di gestione finanziaria, invece di colpire erario e fornitori, colpisce il sistema bancario e finanziario. Di solito, in questi casi, si possono verificare frequenti ritardi nel pagamento di rate di mutui o finanziamenti, oppure un frequente sforamento dei fidi concessi dalla banca.

Questi ritardi o sforamenti, nei casi gravi, possono rientrare nelle difficoltà elencate nei punti precedenti, invece nei casi meno gravi, mostrano semplicemente che l’imprenditore o il professionista, non disponendo della capacità di prevedere e gestire i flussi di incassi e pagamenti, utilizza male le linee di credito concesse dalla Banca,

Le conseguenze di una tale situazione vanno dalla sfiducia del sistema bancario nei confronti della tua impresa in fase di rinnovo o allargamento dei fidi, ai maggiori costi per spese e oneri finanziari derivanti da quei ritardi e sforamenti. Nei casi più gravi possono anche arrivare alla richiesta della Banca di maggiori garanzie in capo all’imprenditore a fronte di quei fidi, fino alla revoca degli stessi.

“Il debito è come qualsiasi altra trappola, abbastanza facile cadervi dentro, ma abbastanza difficile poi uscirne.” (Henry Wheeler Shaw)


4. La Banca comincia a rifiutarti le presentazioni di ri.ba. o s.b.f. di alcuni (o molti) clienti importanti

Questa situazione è strettamente legata al cliente, che paga tardi o ha già problemi dichiarati col sistema bancario, ma nei casi più gravi può anche segnalare una scarsa fiducia del sistema bancario verso la capacità dell’azienda di lavorare bene con alcuni clienti o, in generale, di gestire con attenzione la propria situazione finanziaria.

In ogni caso, la qualità dei nostri clienti incide pesantemente sullo stato di salute della nostra attività, quindi anche la capacità di poter lavorare coi migliori clienti sul mercato è una skill che incide sulla marginalità e sulla capacità finanziaria di qualunque business.


5. Fai redigere Bilanci “abbelliti” da presentare alla Banca

In molti casi questo è un segnale che anticipa di parecchio le difficoltà finanziarie di una azienda. Diciamolo pure: quella di abbellire i bilanci prima di presentarli alla banca è un’usanza “molto italiana”, per la paura, spesso fondata, di ricevere un rifiuto nelle pratiche di rinnovo o ampliamento dei fidi bancari.

A parte la pratica scorretta, la cosa che deve far riflettere è un'altra: se occorre “abbellire” il bilancio è piuttosto evidente che sussistono delle difficoltà latenti o già evidenti. Pertanto, a parte il rapporto con la Banca, la manovra consigliata sarebbe quella di agire immediatamente per comprendere da dove nascono queste difficoltà ed intervenire di conseguenza con opportune manovre correttive.

Insomma, una volta ricevuta l’approvazione da parte della banca, la tendenza purtroppo è quella di archiviare la pratica e non porsi il problema fino al prossimo rinnovo dei fidi.

Una cosa molto simile succede quando si evita di mostrare perdite di bilancio grazie a manovre correttive: “ Abbiamo chiuso il bilancio, ci pensiamo l’anno prossimo!! ”


6. Fai fatica a pagarti regolarmente il compenso

E’ un caso meno grave dei precedenti che però mostra la faccia della medaglia di un business che non è in grado di remunerare il lavoro svolto dal socio o dal titolare. Ciò è particolarmente grave quando il ruolo del titolare è fondamentale per ore lavorate o per ruolo operativo, tale per cui una assenza del titolare stesso blocca l’attività dell’azienda o dello Studio.

Detto in altre parole, se manca il titolare l’attività si blocca, ma l’azienda o lo studio professionale non è in grado di remunerare il titolare stesso.


7. Prendi decisioni finanziarie alla giornata o “a vista”

Nei punti precedenti ho parlato principalmente di problemi e rischi già evidenti, in grado di compromettere l’esistenza di una azienda o di uno studio professionale.

Tuttavia una carente o assente gestione finanziaria implica un altro “costo” molto più grave: quando non si ha la capacità di conoscere la propria situazione finanziaria non si è in grado di prevedere e gestire i flussi di cassa, quindi non si è in grado di fare scelte finanziarie corrette.

In pratica le scelte finanziarie importanti, come ad esempio la scelta di effettuare o meno dei nuovi investimenti o il periodo in cui farli, dipendono più da valutazioni di convenienza fiscale o da valutazioni “emotive” che da una vera e propria valutazione economico/finanziaria sull’opportunità dell’investimento stesso.

Tutto ciò nei casi migliori può magari portare qualche problema temporaneo alla situazione di liquidità, ma nei casi più gravi potrebbe compromettere l’esistenza dell’attività imprenditoriale o professionale.

“Se non ti prepari, ti prepari a fallire.” Benjamin Franklin (scienziato e politico statunitense)


8. Ti manca la disponibilità per fare nuovi investimenti

A mio avviso la più grave conseguenza che può derivare da una pessima o carente gestione finanziaria è la NON capacità di finanziare i propri investimenti.

Una sana gestione aziendale porta ad avere una certa capacità di produrre, oltre al fatturato e agli utili, la liquidità necessaria per finanziare, o meglio auto-finanziare (almeno in parte), gli investimenti necessari a migliorare e far crescere la propria attività imprenditoriale o professionale.

Non mi riferisco solo agli investimenti tecnico-produttivi, ma anche agli investimenti nel marketing e nella formazione ad esempio.

Un'Azienda sana deve avere la capacità di generare liquidità non solo per sopravvivere, non solo per pagare un lauto compenso ai soci, ma prima di tutto per essere in grado di investire costantemente nell'innovazione e nel proprio miglioramento, al fine di offrire prodotti o servizi in grado di soddisfare le esigenze, risolvere i problemi o realizzare i desideri dei suoi clienti.


Proprio sulla base di quest'ultimo concetto, concludo facendo riferimento ad una citazione di Henry Ford:

“La più alta finalità della ricchezza non è fare soldi, ma fare in modo che i soldi migliorino la vita.”
Claudio Montagni

Esperto di Sicurezza e Tecnologia

4 anni

Sempre utilissimo Matteo Corsi

Samuele Maspero

🖋️ Account & Project Manager presso PT Consulting: il Reparto Marketing che hai sempre desiderato 📖 Autore del libro "Laureato Survivor"

4 anni

Concordo Matteo!! Soprattutto in questo periodo storico, che sta portando a galla, purtroppo in tante aziende, tutti i difetti di gestione degli anni precedenti

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