Numeri e cari

Tutti noi in questo momento, in questo tempo amaro, abbiamo qualcuno lontano che ci manca terribilmente. La distanza, l'isolamento. Io per prima. La paura di perdersi, di ritrovarsi troppo tardi o, terribile parola, mai. Non sappiamo del tempo, delle sere, dei giorni che mancano al ritorno, agli abbracci, alla consolazione che solo i nostri cari sanno darci e che noi soli sappiamo e possiamo dare loro. E in questo smarrimento sospeso tra il conto dei giorni passati e l'incerto futuro c'è costante, silenzioso e tenero, il pensiero per chi non c'è più, per chi senza rumore se n'è andato, portandosi dietro universi interi di vite straordinarie e quiete, di affetti e famiglie e bambini e anziani e amori e dolori e gioie e perdite e vita, preziosissima vita piena di emozioni solo sue, di ricordi, di bene e male, di occhi dolci e attimi neri, di vittorie e sconfitte, di perdita e assenza senza fine per chi resta, per chi neanche un bacio ha potuto lasciare, neanche un ciao, neanche uno sguardo, una tenerezza, una mano tesa. Niente. Per tutti questi cari, che sono tutti nostri, che siamo noi, per ognuno di loro, ognuno un mondo immenso, un universo pieno di stelle, per ognuno di quei piccoli grandi esseri, noi siamo lì, noi dobbiamo essere lì, con loro, con ognuno. Perché qui ci dicono i numeri, le migliaia, e ancora i numeri. Ma quali numeri? Ognuno di quei numeri è la galassia più bella e inesplorata del cielo intero, è una mano che ha lavorato per gli altri, è una voce che ha insegnato, che ha consolato, che ha gridato a volte, che ha fatto compagnia, che ha amato, che è stato amato, che aveva un nome, bello, grande, è un bambino di novant'anni, e una ragazza di ottanta, un angelo di venti e un amico di trenta. E' la persona senza nome che vorremmo avere accanto nella solitudine e nello smarimento. E' tutto. Proprio come siamo noi. Che restiamo, per ricordare. Per ricordarli. Uno per uno. Teneri e soli.

Carla Vistarini