Nuovo aiuto in armi italiano all'Ucraina
Nuovo pacchetto di aiuti militari al governo di Kiev da parte dell'Italia, annunciato dal Ministro degli Esteri Tajani, che ieri è stato nella capitale dell'Ucraina per il vertice dei ministri degli esteri UE, fatto mai accaduto prima in rapporto a una riunione dei ministri dell'Unione fuori dai confini di quest'ultima. Non mi sorprende affatto che una larga parte dell'opinione pubblica italiana condivida l'invio di armi agli ucraini per far fronte all'invasione russa. Infatti, al livello inconscio della dimensione psicologico-spirituale dell'immaginario ovvero del pensiero subconscio di un'ampia porzione della collettività italiana, la guerra tra l'Ucraina aggredita e la Russia Paese aggressore è vista come un'ottima occasione per l'Italia per poter riscattare e, in un certo senso, vendicare la disfatta subita nel secondo conflitto mondiale con modalità nuove, giungendo alla sconfitta e alla distruzione della potenza militare della Russia con una interposta soggettività armata (ma non si sa fino a quando potrà sussistere questa situazione), e per poter riaffermare in seguito l'anelito neo-imperialistico e neo-colonialistico dell'Italia non soltanto nei riguardi dell'Ucraina ma anche di una Russia post-putiniana indebolita e piegata al volere all'Occidente (Unione Europea, Stati Uniti d'America, Regno Unito e NATO), mediante la spartizione di questi Paesi in aree di influenza economica, a cui il nostro Paese prenderebbe parte insieme alle altre nazioni occidentali. E' questo l'obiettivo psicologicamente inconscio che gli alleati occidentali perseguono attraverso l'appoggio militare a Kiev; le affermazioni sulla libertà e la democrazia sono soltanto espressioni di una retorica romantica che copre e che legittima, e che ha sempre coperto e giustificato in passato, gli istinti primordiali del neo-imperialismo e del neo-colonialismo occidentali. Gli ideali-archetipi etico-morali del riscatto-vendetta rispetto alla sconfitta della Seconda Guerra Mondiale e della disposizione a ri-creare un impero coloniale italiano, hanno permeato e permeano spiritualmente molta letteratura popolare e tutti i libri di divulgazione della storia i cui autori sono italiani o che sono tradotti nel nostro idioma nazionale da autori stranieri. Lo stesso discorso vale per la Germania, la cui opinione pubblica in ampia parte offre il proprio consenso al sostegno militare all'Ucraina sempre per dare concretezza alle idealità - vissute al livello psicologico inconscio dell'immaginario - della vendetta rispetto alla catastrofe militare del secondo conflitto mondiale e dell'espansionismo neo-imperialistico e neo-colonialistico verso est, in nome dei quali è possibile sopportare i sacrifici della perdita del gas russo a buon mercato e della chiusura delle relazioni economiche-commerciali con la Cina popolare. Si tratta, pertanto, di ideali archetipi che hanno sostanziato e sostanziano non solo il pensiero, ma anche la comunicazione verbale parlata e scritta, e i comportamenti interpersonali e pubblici di una larga parte dei cittadini italiani e tedeschi, senza dimenticare che l'espansionismo neo-imperialistico e neo-colonialistico verso Oriente e globale - in una prospettiva di suprematismo dell'Occidente liberaldemocratico (visto come l'apice del progresso della civiltà umana) sul mondo intero - ha permeato permea il pensare, il linguaggio verbale e l'agire dei cittadini francesi, britannici, di altre nazionalità dell'UE e statunitensi.