NUTELLA MI PIACE -  FERRERO MENO

NUTELLA MI PIACE - FERRERO MENO

Qui sotto pubblico un link per 5 motivi:

1-mi piace la Nutella e tutti i prodotti che produce Ferrero (ma anche tanti altri prodotti dolci di altre aziende);

2-mi piace l'approccio e la filosofia della testata di cui pubblico il link;

3-non mi piace Salvini;

4-non mi piace che le persone cui piace Nutella (e tutto il resto) non siano adeguatamente informate su cosa contiene Nutella (ma anche tutti i prodotti elaborati dell'industria alimentare) e quindi nel link troveranno un'informazione puntuale;

5-il punto 1 non toglie però il fatto che Ferrero (e molti altri suoi concorrenti, ma Ferrero essendo la più grande è quella che produce più effetti a cascata) comunica border line: nel senso che, volendola dire usando un approccio ironicamente positivo, l'efficacia della sua comunicazione (che con troppa leggerezza rappresenta i suoi prodotti come cibo da sportivi usando addirittura campioni medagliati) produce vendite e quindi posti di lavoro, ma molti dei posti di lavoro prodotti dalle aziende alimentari (in cui sono incluse le aziende di bevande gassate e zuccherate) che, come Ferrero, spingono su consumi così carichi di zuccheri, olii, sali ... producono motivo di occupazione certo anche in altri settori, fra i quali però possiamo annotare la sanità e l'industria farmaceutica. Non fosse chiaro, significa che l'obiettivo legittimo di vendere ciò che si produce, nel settore alimentare dei prodotti elaborati, dovrebbe essere accompagnato da campagne informative altrettanto penetranti quanto le campagne commerciali. Perchè la scarsa informazione produce automaticamente scarsa consapevolezza e, in campo alimentare, la scarsa consapevolezza produce danni alla salute che nel migliore dei casi si manifestano con patologie come l'obesità e ogni altra forma di squilibrio che l'organismo, di chi si nutre male e in modo sbilanciato, denuncia con segnali più o meno evidenti cui non diamo mai troppo peso. Segnali che portano a dover ricorrere a interventi diretti da parte della sanità pubblica e di conseguenza alla ricerca di farmaci e cure necessari per ribilanciare lo stato di salute del singolo individuo. Solo che quando certe industrie riescono ad essere così efficaci ed efficienti come Ferrero, la loro efficacia e il conseguente sviluppo diventano una sorta di potenziale flagello sanitario diffuso. Diventa un fatto "popolare". Nessuno obbliga certo chi compra a comprare, e nessuno obbliga chi compra a nutrirsi male. Ma il cibo goloso può anche diventare una droga e per questo diventa utile, necessario e urgente che se ne parli e che le famiglie vengano rese consapevoli dell'importanza di nutrirsi e nutrire i propri figli in modo semplicemente bilanciato. Se questo poi possa produrre scossoni nella aziende non deve essere visto da queste come un problema ma come uno stimolo a occuparsi di sviluppare una responsabilità sociale sostanziale e non solo dichiarata o praticata in stile "washing".

Mi scuso per la lunghezza. Ma a volte anche la sintesi è un difetto. Ecco il link:

https://ilfattoalimentare.it/nutella-salvini-nocciole-ferrero.html?fbclid=IwAR1GhdDXYaYRnLNYWgUUmkMrR3fVTYZqd0kdEApg9yx-dIPDTrduDo6Hmcg

maria pia casagrande

ex dipendente presso Health System

5 anni

Sono d'accordo! Però è come far dire all'oste che il vino non è buono: credo che dovremmo essere noi consumatori a controllare gli ingredienti. E ad essere informati perché l'olio di palma fa male solo fritto. Per la verità, non mangio Nutella anche se ovviamente la conosco: conosco persone che ne sono veramente drogate. Se Salvini critica l'utilizzo di nocciole turche, non ha mai comprato un etto di quelle nazionali...

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