[Oggi ho ricevuto in ufficio una cliente cinquantenne che mi ha sottoposto una sua preoccupazione personale, ma attualmente comune a molti italiani]

“Non ho figli, né coniuge … come posso assicurarmi una #vecchiaiaserena e dignitosa?”

Abbiamo parlato a lungo, scoprendo che la sua esigenza principale è come poter avere qualcuno che si prenda cura di lei durante la vecchiaia.

Dopo aver analizzato vari istituti giuridici tra cui il contratto di rendita vitalizia, il trust, il contratto di donazione con l’obbligo di assistenza, siamo arrivate ed esaminare il #contrattodimantenimento.

“Cos'è?" mi chiede la cliente.

Le ho spiegato che con questo tipo di contratto lei può trasferire beni immobili, mobili o capitali ad un’altra persona, che in cambio si obbligherà a prestarle #assistenza morale e materiale per tutta la sua vita. 

La cliente continua a farmi domande e capisce che il tratto fondamentale e distintivo di questo particolare istituto è rappresentato dallo stretto #RAPPORTODIFIDUCIA che deve necessariamente legare le due parti. Infatti nel contratto di mantenimento si può pattuire l’obbligo di provvedere a tutte le sue necessità, dall'assistenza, al vitto e alloggio, all'igiene personale, vestiario, cure mediche, fino alla semplice compagnia e alle visite giornaliere. 

Inoltre, nel medesimo contratto, si può concordare che l’assistenza sia prestata da una terza persona e/o da una struttura, anche preventivamente scelti e di proprio gradimento.

Preoccupata e perplessa, mi chiede: “E se poi quella persona si prende il mio patrimonio senza fare tutto questo?” 

Le rispondo che per ovviare a questa possibilità è opportuno inserire all'interno del contratto la clausola risolutiva, secondo cui in caso di inadempimento il contratto è da intendersi risolto.

La cliente è andata via soddisfatta e con molte cose a cui pensare.

Ci rivedremo a breve per definire la situazione e decidere i prossimi passi.

...e tu? Hai già pianificato il tuo #Futuro? ...

#ConsulenzaPatrimoniale