ORA CHE PUOI... Creati una nuova abitudine.

ORA CHE PUOI... Creati una nuova abitudine.

“Dobbiamo trovare la pecora che guidi il gregge”.

Queste sono le parole di Michael Sitrick, esperto di PR Crisis, che rimbombano pesantemente nella mia testa.

Ho appeno letto un passo del libro “Credimi. Sono un Bugiardo” di Ryan Holiday, dove viene definita la strategia per scalare la visibilità mediatica.

Ovvero dare più diffusione possibile ad una serie di notizie che vere o false che siano (non ha importanza per ora) vadano ad influenzare un tema di carattere più generale come delle elezioni politiche, l’uscita di un film, il lancio di un prodotto o una crisi finanziaria.

E perché rimbombano nella mia testa?

Perché lo schema è tanto semplice quanto persuasivamente potente, un pò alla Cialdini.

Un trigger, un’azione, un sassolino lanciato nello stagno fa scattare una serie di successive azioni che possono in una concatenazione di causa-effetto prendere forma e generare un nuovo trigger per qualche altra serie di azioni, questa volta totalmente indipendenti.

Un effetto valanga insomma.

L’esempio in questo caso preso direttamente da Ryan Holiday è quello di aver personalmente ed intenzionalmente imbrattato le locandine di un film poco prima dell’uscita nelle sale.

Questa azione documentata con fotografie tramite falso nome viene inviato alla redazione di due blog locali, scatenando in qualche modo una reazione (prevista) degli editori alla ricerca delle ultime notizie scandalistiche.

Ed ecco che la disperata caccia di attenzione porta gli editori a pubblicare senza alcuna accurata ricerca delle fonti le foto in oggetto.

Scatenando pian piano un effetto valanga fino ad arrivare all’apice della sfera dell’informazione sui media nazionali, dove a guadagnarci altro non era che la visibilità del film stesso.

Questa esasperata ricerca dell’attenzione si esplicita in maniera perfetta oggi nell'era della DISTRAZIONE, quando le nostre menti sono inondate da notizie di ogni tipo, dalle più orrende alle più scandalistiche, perseguendo vari stati in una linea retta di emozioni che vanno dal disgusto all’orrore.

E come ben sappiamo queste sono le emozioni più potenti, più primitive, che ci hanno permesso di sopravvivere tramite il troppo citato "Fight or Fly" che trova spesso in realtà una "soluzione" a in quello che Russ Harris e altri illuminati Psicologi chiamano ACT, Terapia dell'accettazione e dell'impegno, ovvero non puoi combattere queste emozioni, puoi accettarle e renderti più flessibile al loro insorgere.

Ma al di la di questo, le parole di Sitrick rimbombano profondamente nella mia testa e mi danno modo di fermarmi e riflettere, due cose che purtroppo non sappiamo più fare..

La mia riflessione passa dalla mia mente verso i polpastrelli delle mie dita per rendersi evidente nelle parole che ora sto scrivendo, preso da un’irrefrenabile voglia di attivare questa mia nuova abitudine:

Esattamente.

Fermarmi.
Riflettere.
Scrivere.


Stephen King nel suo libro “On Writing” (che non ho ancora letto), da consigli sul come scrivere. Racconta di molte altre cose, ma una in particolare ha attirato la mia attenzione.

L’abitudine di scrivere almeno 2000 parole al giorno.

Indipendentemente dalla giornata, indipendentemente dal tempo atmosferico e cronologico.

Indipendentemente dalla sua voglia.

Un po’ come la mia abitudine ad allenarmi, o a leggere almeno un’ora al giorno.

Stephen King dice che per trovare continua ispirazione deve scrivere ogni giorno almeno 2000 parole. In questo modo attiva la creatività, la fantasia, il pensiero laterale, insomma quello che vogliamo attivare per essere più originali.

Certo sono sempre stato abbastanza scadente nello scrivere, e non mi è mai piaciuto.

Fin dai tempi della scuola, quando prendevo un 6 e mezzo in un tema era festa grande a casa. Ma ora sappiamo che la scrittura online e pubblicitaria ha poco a che vedere con quella accademica.

Sono consapevole che il lavoro del copywriter sia uno dei più complessi che ci siano, forse perché mi viene particolarmente difficile scrivere.

Prova a pensare come una persona riesca a scrivere ed avere ispirazione su ogni cosa che le venga commissionato.

Scrivere su commissione senza parlare di se stessi, ma di prodotti ordinari che non hanno nulla da raccontare, come Claude Hopkins ha parlato della birra Schlitz, della Palmolive e dell'avena Quaker Oats.

Io questo non sono mai riuscito a farlo.

Non per questo mi ritengo incapace a scrivere.

Ma se riuscissi ad instillare in me una nuova sana abitudine, per esempio scrivere 500 parole al giorno, forse...

Come dico sempre, è inutile prendere le abitudini di qualcun altro e copiarle nella tua vita quotidiana.

Tim Cook si sveglia alle 3:45 per portare avanti l’azienda di cui è CEO.
Kobe si svegliava alle 4 per allenarsi.
Stephen King scrive almeno 2000 parole al giorno per stimolare l’ispirazione.

Adattale, sperimentale, ma crea le tue abitudini.

Ognuno di noi può crearsi le sue piccole abitudini.

Parti da 0 per arrivare ad 1.

Ed è questo il passo più importante da fare.

Da seduto alzati.
Da fermo fai un passo.
Da 0 minuti di corsa ne fai 1.
Da 0 libri all’anno leggine 1.


Da zero parole scritte su un foglio, scrivine una.

E qui è un po’ la chiusura del cerchio, quello che porta nuovamente alla frase di Sitrick, “Dobbiamo trovare la pecora che guidi il gregge”, inizialmente vista con ottica negativa, distruttiva e scandalistica.

Ora grazie alla scrittura sono riuscito a trovare in lei un angolo positivo.

Trova quella minima azione (pecora) che farà da guida per la creazione di una nuova abitudine e quindi di una serie di nuove azioni (gregge).

Omar

P.S.

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Dario I.

Digital Supervisor at OMD | Performance Marketing | Ex WPP | Former Research Scholar at UF

4 anni

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