Pensiero critico

Pensiero critico

" Pensiero critico non significa solo andare alla ricerca di errori, incoerenze, debolezze, ma significa giudicare ciò che è apprezzabile -e perché- e ciò che non è apprezzabile nei testi che leggiamo o nei pensieri che ascoltiamo". 

Robert Ennis

 Saper ragionare criticamente rientra tra le soft skills maggiormente richieste dai datori di lavoro e, in un sondaggio commissionato da “the association of american colleges universites” è risultato che il 93% dei datori di lavoro intervistati ritenga che un consolidato pensiero critico, unito alla capacità di comunicare in modo efficace ed a doti di problem solving, sia più rilevante della laurea”.

Se fino a pochi anni fa, il trend era prediligere le hard skills, il che ha relegato il pensiero critico in una sorta di dimenticatoio, ora, con il nuovo interesse per le soft skills, è tornato alla ribalta -e con maggiore forza in quest’ultimo anno- perché ben si concilia a situazioni complesse, crescente incertezza da gestire e soluzioni veloci da prendere all’ interno di miriadi di variabili.

PERCHE' E’ IMPORTANTE APPLICARLO NEL BUSINESS

A livello di business, si ricercano sempre più pensatori critici che mitighino i rischi di un cattivo processo decisionale e che siano buoni problem solver e ciò in quanto, questo modo di pensare permette loro di analizzare le situazioni identificandone ed interpretandone i dati chiave e cogliendone le criticità, di valutare tutte le opzioni disponibili e di stabilirne le priorità.

Il pensatore critico può delineare processi più efficienti e, quindi, più produttivi che si caratterizzano per un minor uso di risorse ed inoltre, ragionando in modo critico, si affinano contemporaneamente  altre abilità quali: creatività, capacità analitica, intelligenza emotiva e -soprattutto- comunicativa. E, citando Welton, che sosteneva che il pensiero critico renda gli individui non solo migliori pensatori, ma anche migliori comunicatori,  possiamo affermare che:

"Se si riesce a pensare in modo più chiaro e ad articolare meglio le proprie posizioni, è possibile impegnarsi meglio nelle discussioni e dare un contributo molto più significativo al proprio lavoro".

Inoltre il pensatore critico è in grado di ragionare in modo agile e flessibile, adattandosi al contesto, infatti in un:

-       contesto ben definito –rispetto ai dati ed alle informazioni a propria disposizione, usando un ragionamento deduttivo, è capace di prefigurarsi tutte le implicazioni correlate alle direttive esecutive ed alle politiche aziendali;

-       contesto indefinito – applicando un ragionamento induttivo ed inferentale, sa optare per la soluzione che presenti la più elevata probabilità di successo;

-       contesto quantitativo – sa interpretarne i dati numerici per raggiungere una soluzione ottimale.

DEFINIZIONI DI PENSIERO CRITICO

In nuce, le basi del   pensiero critico ci riconducono alla maieutica di Socrate, ed illuminante a tale proposito è il Θεαίτητος di Platone in cui questo metodo viene descritto come volto al superamento delle nostre convinzioni consolidate grazie ad un dialogo maestro/discente in cui il primo induce il secondo, tramite una serie di domande, a prender atto di “non sapere” ed a cogliere la verità rispetto alla falsità dei suoi assunti iniziali.

Questo ci porta a raffigurarlo come la capacità di formulare, autonomamente, un pensiero riflessivo che elevi il discente in un ruolo attivo -perché deve usare la propria capacità di ragionamento- piuttosto che relegarlo ad un mero ruolo da fruitore passivo di informazioni.

Il pensiero critico ci fa riflettere su noi stessi, sul nostro vissuto e su ciò che ci circonda, ci permette di fare tesoro delle nostre esperienze che non siamo più portati a vivere quasi passivamente, ma a plasmare intervenendovi intenzionalmente, allargando così i nostri orizzonti.

Tra le definizioni di “pensiero critico”, ricordiamo quella data nel 1987 in occasione del “consiglio nazionale per l’eccellenza nel pensiero critico” che ce lo indica come: “la capacità di analizzare, in maniera imparziale le informazioni ed esprimere un proprio giudizio ragionato”.

PERCHE’ SVILUPPARLO

Il pensiero critico, rientrando tra le abilità cognitive, è sviluppabile tramite la pratica ed è importante farlo per varie ragioni, fra cui:

-       aiuta a scindere dati oggettivi da elementi fittizi o falsati, e ci permette di tralasciare retorica e congetture;

-       consente di guardare ad un problema ponendoci in tutte le possibili prospettive e, quindi, ci permette di accostarci alle questioni sempre adottando modalità differenti di risoluzione, piuttosto che affrontare problemi diversi con lo stesso modus operandi. Ci rende, perciò, risolutori più efficaci e più produttivi;

-      ci agevola nel selezionare dati ed informazioni, proteggendoci dai pregiudizi cognitivi e dagli errori in cui più facilmente stagna la nostra mente, ossia:

1.     tendere ad avallare informazioni che confermino i nostri convincimenti perché restare fermi alle nostre certezze ci dà sicurezza;

2.     avere una percezione più acuta delle perdite anziché dei guadagni;

3.     dare il sopravvento alle emozioni, il che può condurci a scelte sbagliate seguendo i nostri desiderata;

4.     restare ancorati ad una decisione anche quando si capisce che sia sbagliata, in questo caso la mente ci avvalla illudendoci di aver optato per il meglio solo per farci stare bene.

-       ci aiuta a risparmiare tempo, dando rilevanza solo alle questioni più importanti;

-       ci rende comunicatori migliori (sia nelle vesti di oratore, sia in quelle di ascoltatore) in grado di elaborare argomentazioni logiche e persuasive;

-       migliora la nostra capacità decisionale fornendoci un approccio olistico alle tematiche che affronteremo;

-       ci porta ad affinare le capacità di ragionamento deduttivo ed induttivo.


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Fonte: american philosophical association

La nostra concezione del pensiero critico si basa sull'approccio sostanziale sviluppato da R. Paul ed è  rilevante per ogni soggetto, per ogni professione e per ragionare attraverso i problemi della vita quotidiana.

 Cinque sono le dimensioni essenziali del pensiero critico:

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IL PENSIERO CRITICO COME PROCESSO

Se, lo applichiamo con metodo scientifico, si tratta di un processo che si articola su più fasi, ma, riprendendo Lawrence, è proprio l’insieme dei suoi passaggi che, a lungo termine, ci fa risparmiare tempo e ci consente di evitare errori banali perché parliamo di un processo volto a capitalizzare conoscenza e dati oggettivi.

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Antonio De Bellis

Direttore Marketing e Vendite | Business & Strategy Advisor | Sales Management | Project Management | Innovazione | Change Management | AI | Machine Learning

4 anni

E' molto utile evidenziare le caratteristiche e i vantaggi del pensiero critico in azienda. Se posso aggiungere una considerazione, credo sia una qualità che debba andare di pari passo con la capacità di mettersi in discussione. Se c'è l'una e manca l'altra si crea un cortocircuito difficilmente risolvibile che genera frustrazione. Se il capo davanti ad un'osservazione critica e costruttiva del proprio collaboratore non riconosce di aver sbagliato è la fine di tanti buoni propositi. Capita purtroppo in realtà piccole e grandi che le soft skill di tanti bravi collaboratori siano messe a dura prova.

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