Pensioni

Lavoce.info ha proposto uno studio, curato dal prof. Massimo Taddei, sulla proposta di aumentare la pensione a 1.000 euro per tutti per 13 mensilità; una proposta, allora 1.000 lire, già presentata nel 2001.

Modestamente prova farne una breve sintesi e “tirare” un conclusione.

In premessa va ricordato che lo Stato già impegna 21 miliardi l’anno per le integrazioni al minimo.

Secondo i dati le pensioni pari o inferiori a mille euro, secondo l’INPS, sono 7,9 milioni, ma gli effettivi beneficiari sarebbero circa 2,3 milioni. L’importo minimo delle pensioni integrate nel 2022 è di 524 euro, che salgono a 660 se si considerano quelle interessate dal rialzo previsto dal Governo Berlusconi nel 2001.

È evidente che il costo per l’erario molto elevato. Per fare un calcolo più preciso sono possibili due soluzioni: la prima in cui tutte le prestazioni assistenziali fossero integrate fino a mille euro, la seconda che i titolari di pensione minima abbia un solo assegno pari all’importo medio.

Per grandi linee le pensioni assistenziali sono 4,4 milioni: per portarle tutte a un livello mino di mille euro servirebbero 7,2 mila euro cadauno per un totale di 31 miliardi annui da sommare ai 25 già previsti per questa tipologia di pensioni.

Le pensioni non superiori al minimo sono circa 2,1 milioni, per integrarle ai mille euro servirebbero circa 19 miliardi l’anno da sommare agli 8 già spesi per questa tipologia di pensione.

Ci sono poi gli aspetti sociali e di equità, ad esempio, avere la certezza di una pensione, per aree del Paese, sufficiente per una vita dignitosa, sarebbe un disincentivo al lavoro regolare; perché pagare i contributi se comunque ho una pensione di mille euro a prescindere da quanto versato.

Inoltre, non di poco conto il fatto che secondo l’Osservatorio INPS l’importo medio delle pensioni (di vecchiaia) liquidate dal Fondo pensione lavoratori dipendenti è di 1475,78 euro mensili cadauno, per gli autonomi 1021,24 euro mensili. 

Dato ancora minore se si prendono a riferimento tutte le prestazioni, l’importo medio è di 1213,31 euro per i lavoratori dipendenti e 952,08 euro per tutti i beneficiari (comprese anche le prestazioni assistenziali).

La scelta dei mille euro al mese sarebbe poco equa restringendo la forbice tra le varie situazioni contributive e non contributive.

In conclusione, non si tratta di voler “trattare male” i pensionati ma solo fare presente che la proposta ha un costo esorbitante e che non riduce l’equità anche nell’ambito delle pensioni oltre che nella retribuzione del lavoro. 

Il problema pensionistico esiste, ma se deve essere affrontato bisogna farlo all’interno di provvedimenti organici che diano una uniformità normativa e una sostenibilità a tutto il sistema.

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate