Per il dollaro si avvicina la resa ?
Qualcosa in effetti sta cambiando, nelle price action dei principali rapporti valutari. L’EurUsd ha rotto la prima resistenza chiave e posizionata a 1.1055 60, il Cable, alla vigilia di un week end il quale potrebbe essere quello decisivo per la firma dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, ha guadagnato quasi 650 pips nel giro di 5 sedute. Ma non possiamo dimenticare per esempio la risalita dell’EurJpy che ha recuperato 350 pips dai minimi in una fase di appetito al rischio che ne ha caratterizzato la risalita. Gli unici a latitare, per ora, sono gli oceanici che ancora risentono della poca chiarezza sulla decisione presa verbalmente tra Cina e Usa, ma senza una firma che ne sancisse la credibilità definitiva e la fine dei dazi. E’ vero che Trump ha ribadito che la prima fase si sta muovendo assai rapidamente ad una conclusione, ma è altrettanto vero che il Segretario al Tesoro Mnuchin ha detto che ci sarebbe ancora molto lavoro da fare e non vi è in programma alcun incontro ufficiale bilaterale. Però sono state gettate le basi per qualcosa che avverrà quasi sicuramente, anche se non sappiamo in che termini. Le oceaniche, dicevamo soffrono con Aud però che nella notte è parsa in recupero dopo gli ottimi dati sull’occupazione , uscita a +26.2 mila nei contratti a tempo indeterminato contro un saldo precedente a -15 mila. IL tasso di disoccupazione è sceso al 5.2% mentre il tasso di partecipazione è rimasto alto a 66.1%. In questo modo caleranno le probabilità di un taglio d ei tassi della Rba, posizionate ora al 27%. AudUsd deve rompere 0.6810 20 per poter dimostrare qualcosa di più e non restare ancora in questo trading range vicino ai minimi degli ultimi anni. Sulla Brexit, sembra siamo ai dettagli. La Gran Bretagna uscirà molto probabilmente entro il 31 ottobre e anche le ultime resistenze del Partito Unionista Irlandese, il Dup, sembrerebbero ormai superate e l’accordo ormai è a portata di mano. Nell’accordo di unione doganale sono state confermate condizioni di parità e di reciprocità, ad eccezion fatta della misura dell’Iva che pare ancora trovare degli ostacoli. Sui confini irlandesi, si è data una proroga alla possibilità di decidere per l’Irlanda, tra sei anni, con una certa flessibilità su un tema così delicato. La discesa del dollaro però sembra alimentata dai dati Usa che ieri hanno evidenziato un calo delle vendite al dettaglio e per la prima volta da mesi, sono usciti negativi con uno -0.3% rispetto ad un consensus di +0.3%, il che di fatto porta alla quasi certezza che il 31 di questo mese la Fed taglierà il costo del denaro portando i fed funds nella fascia 1.50 1.75, ma qualcuno dice che anche nella successiva riunione prevista per dicembre, nel caso di ulteriori dati negativi, la Fed dovrà correre ulteriormente ai ripari. Vedremo, intanto segnaliamo che anche gli Usa sono stati intaccati dal rallentamento globale, ed è già una notizia. Sul fronte dati , stamani attendiamo i numeri sulle vendite al dettaglio Uk, mentre nel pomeriggio saranno pubblicati i dati sul mercato immobiliare, con housing starts e building permits, ma anche i numeri pubblicati dalla Fed di Philadelphia sui diversi aggregati economici. Aspettiamo un aumento della volatilità. Buona giornata e buon trading